VIRGINIA (USA): SCARCERATO JOSEPH GIARRATANO
20 dicembre 2017: Joseph Giarratano è stato scarcerato. È la prima volta nella storia della Virginia moderna che un ex condannato a morte viene rilasciato sulla parola. Il 20 novembre la Virginia State Parole Board aveva votato a favore del suo rilascio, ma per il completamento della formalità burocratiche l’effettiva scarcerazione è avvenuta solo oggi. Giarratano, 59 anni, bianco, venne condannato a morte nel 1979, dopo un processo rapidissimo, con l’accusa di aver violentato e ucciso, il 4 febbraio 1979, Michelle Kline, 15 anni, e di aver ucciso anche la madre della ragazza, Toni Kline, 44 anni. Giarratano, all’epoca tossicodipendente, dopo una fuga di poche ore in Florida, si era consegnato spontaneamente ad un poliziotto, e aveva confessato. Dopo il processo ritrattò la confessione, sostenendo di essersi risvegliato nella casa delle due vittime, e di aver quindi “dedotto” di essere lui il colpevole, ma in realtà di non avere nessuna memoria specifica del fatto. Nel corso del tempo Giarratano aveva fornito 5 confessioni, tutte diverse in alcuni dettagli, e tutte nel complesso in contrasto con gli elementi probatori raccolti sulla scena del crimine. Impronte digitali, impronte di scarpe, e peli pubici repertati sulla scena del crimine non riconducevano a Giarratano, né alle vittime. Secondo gli esperti l’assassino non era mancino, mentre invece Giarratano lo è. A forza di ascoltare dai detective le contestazioni alle sue confessioni poco credibili, Giarratano formulò un’ultima confessione che a quanto pare conteneva meno contraddizioni delle altre, e questa condusse alla sua condanna. Nel 1991, 2 giorni prima della sua esecuzione, Giarratano ottenne dal governatore L. Douglas Wilder la commutazione in ergastolo. In sua difesa si erano pronunciate diverse personalità della politica e dello spettacolo, e commentatori sia liberali che conservatori. Giarratano infatti in carcere, smaltiti gli effetti della tossicodipendenza, aveva iniziato a studiare legge, ed aveva anche aiutati altri condannati a morte, tra cui Earl Washington, avviando assieme a lui una serie di ricorsi che lo portarono nel 2000 ad essere completamente prosciolto da un’accusa di stupro e omicidio dopo che test del Dna indicarono un altro colpevole. La commutazione in ergastolo, secondo diversi commentatori, sembra essere l’unica nella storia della Virginia moderna in cui non sia stata inserita una clausola che vietasse la libertà condizionale. È la prima volta nella storia della Virginia moderna che un ex condannato a morte viene rilasciato sulla parola. (Fonti: DPIC, 20/12/2017)
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