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L'Alto Commissario per i Diritti Umani Zeid Ra'ad Al Hussein |
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L’ONU CONDANNA LE 42 IMPICCAGIONI IN IRAQ
27 settembre 2017: Le impiccagioni di 42 prigionieri in una prigione nell'Iraq meridionale del 24 settembre sollevano gravi preoccupazioni sull'uso della pena di morte nel Paese, ha detto il responsabile per i diritti umani delle Nazioni Unite. "Sono spaventato nell’apprendere dell'esecuzione di 42 prigionieri in un solo giorno", ha dichiarato l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra'ad Al Hussein in un comunicato stampa del suo Ufficio (OHCHR), riferendosi alle impiccagioni nella prigione di Al Hoot nella città di Nasiriyah. "Secondo il diritto internazionale, la pena di morte può essere imposta solo dopo che siano stati rispettati una serie rigorosa di requisiti sostanziali e procedurali", ha aggiunto. Zeid ha dichiarato che è "estremamente dubbio" che queste rigorose garanzie giudiziarie - inclusi i diritti degli imputati a una effettiva assistenza legale e a un processo completo di appello per chiedere la grazia o la commutazione della pena - siano stati rispettati in ognuno di questi 42 casi individuali. I funzionari del governo iracheno hanno dichiarato che i detenuti giustiziati erano iracheni affiliati allo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL/Da'esh) o al-Qaeda, che erano stati imputati in base alla legge anti-terrorismo di reati come il sequestro, omicidio di membri delle forze di sicurezza, rapine a mano armata e detonazione di esplosivi artigianali. Tuttavia, non è stata rilasciata alcuna informazione circa i loro nomi, luoghi di residenza, crimini esatti, processi, data di condanna o processi di appello che i funzionari iracheni dicono essere esauriti. I funzionari iracheni hanno dichiarato che circa 1.200 dei circa 6.000 prigionieri detenuti a Nasiriyah sono stati condannati a morte. L'OHCHR ha avvisato ripetutamente che il sistema giudiziario iracheno nel suo complesso è troppo difettoso per consentire esecuzioni, esprimendo preoccupazione per le notizie secondo cui l'Iraq potrebbe accelerare le procedure per l’esecuzione di detenuti già condannati a morte, esortando il governo a rinunciare alla sua politica di esecuzioni accelerate e di massa. Zeid ha invitato il governo a istituire un organismo speciale di controllo giudiziario per formulare raccomandazioni sulle riforme legali che garantiscano il rispetto degli standard del giusto processo, nonché per monitorare eventuali processi futuri legati alla pena capitale. Ha inoltre invitato le autorità a fermare tutte le esecuzioni imminenti e ad istituire una moratoria immediata sull'applicazione della pena di morte. (Fonti: Un.org, 27/09/2017)
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