MAURITANIA: PRIMA CONDANNA A MORTE PER APOSTASIA
24 dicembre 2014: un musulmano di trent’anni, Cheikh Ould Mohamed Ould Mkheitir, è stato condannato a morte per apostasia, nella prima sentenza di questo tipo in Mauritania dopo l'indipendenza del Paese nel 1960.
Secondo il giudice, Mohamed avrebbe "parlato con leggerezza del Profeta Maometto" in un articolo pubblicato su diversi siti web mauritani, nel quale aveva criticato alcune decisioni prese dal Profeta dell'Islam e dai suoi seguaci durante le guerre sante.
L’imputato, che era detenuto dal 2 gennaio 2014, è svenuto alla lettura della sentenza in un tribunale di Nouadhibou nel nord-ovest del Paese. E’ stato rianimato e portato in carcere.
Mohamed si era dichiarato non colpevole spiegando che "non era sua intenzione offendere il Profeta". Il suo avvocato ha chiesto clemenza per il suo cliente, essendosi pentito, ma il giudice ha accolto la richiesta del procuratore di pena di morte.
Il verdetto è stato accolto con grida di gioia nel tribunale, mentre per le strade ci sono state scene di giubilo con le automobili che suonavano i loro clacson.
La Sharia è in vigore in Mauritania, ma l'applicazione di punizioni severe – come le fustigazioni – è stata rara dal 1980. La pena di morte è stata principalmente imposta per omicidio e atti di terrorismo. L’ultima esecuzione è avvenuta nel 1987, nei confronti di tre ufficiali dell’esercito condannati a morte per un tentato colpo di Stato. (Fonti: NTC e skynews.com.au, 25/12/2014)
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