IRAN: UOMO SOPRAVVISSUTO ALL’ESECUZIONE OTTIENE L’ERGASTOLO
5 febbraio 2014: un uomo trovato ancora vivo nella camera mortuaria dopo essere stato impiccato è stato condannato al carcere a vita, ha reso noto l’agenzia di stampa iraniana Mehr.
Alireza M., un padre di 37 anni di due bambini, era stato impiccato il 17 ottobre 2013 nella città di Bojnourd per il possesso di un chilo di metanfetamine ed era stato certificato come morto dai medici dopo essere rimasto per 12 minuti appeso con una corda legata intorno al collo.
Era stato mandato all’obitorio per essere sepolto, ma il giorno dopo un operaio ha notato del vapore nella copertura di plastica in cui Alireza era avvolto. L'uomo redivivo è stato portato in ospedale per le cure del caso.
La commissione iraniana per l’amnistia ha accettato la richiesta di perdono e la condanna a morte è stata ridotta al carcere a vita.
Il suo caso aveva aperto un confronto tra giuristi e chierici iraniani. Alcuni di loro sostenevano che, essendo stata approvata, la condanna a morte per Alireza doveva essere eseguita di nuovo, altri hanno sostenuto che l'esecuzione non doveva essere effettuata, essendo stata già implementata una volta.
In precedenza, l'ayatollah Sadeq Larijani, capo della magistratura iraniana, aveva detto che secondo le regole iraniane la condanna a morte di Alireza doveva essere attuata, ma che era opportuno ridurla all'ergastolo vista l’emozione suscitata dal caso. (Fonti: trend.az, 05/02/2014)
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