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Il Congresso di NtC nella Casa di Reclusione di Padova |
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QUINTO CONGRESSO DI NESSUNO TOCCHI CAINO. ORGANI ELETTI E MOZIONE GENERALE
20 dicembre 2013: il Quinto Congresso di Nessuno tocchi Caino, tenuto nella Casa di Reclusione di Padova nel ventennale dalla sua fondazione avvenuta nel dicembre del 1993, in collaborazione con “Ristretti Orizzonti”, si è concluso oggi con la elezione degli organi dirigenti e l’approvazione della mozione generale.
Marco Pannella, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti sono stati confermati, rispettivamente, Presidente, Segretario e Tesoriera dell’Associazione. L’oncologo Umberto Veronesi ha accettato la presidenza onoraria di Nessuno tocchi Caino.
Il Congresso, che aveva per tema il “No alla pena di morte e alla morte per pena”, ha approvato una mozione generale che individua gli obiettivi di lotta per il biennio 2014-2015.
Sul piano internazionale della lotta alla pena di morte, la mozione congressuale impegna gli organi dirigenti a intensificare l’azione di lobbying volta a ottenere altri sostegni alla nuova Risoluzione pro-moratoria in discussione all’Assemblea generale ONU nel 2014. Nessuno tocchi Caino chiede che il nuovo testo sia rafforzato con la richiesta di istituire un Inviato Speciale ONU che abbia il compito di far superare i “segreti di Stato” sulla pena di morte ancora vigenti in molti Paesi, che sono causa di un maggior numero di esecuzioni.
Il Congresso ha deciso inoltre di rafforzare il fronte di iniziative di non collaborazione internazionale nella pratica della pena di morte, attraverso una nuova campagna volta a fermare il contributo finanziario all'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine elargito dai Governi per i programmi di lotta al narcotraffico in Paesi come l’Iran, il Pakistan e il Vietnam dove centinaia di persone sono state giustiziate o condannate a morte negli ultimi anni per reati non violenti legati alla droga.
Sul fronte più strettamente italiano, Nessuno tocchi Caino ha rilanciato gli obiettivi della “Marcia di Natale per l’Amnistia”, promossa dai Radicali per il 25 dicembre prossimo a Roma e volta a ottenere un provvedimento ampio di amnistia e indulto quali riforme prioritarie e di per sé strutturali per interrompere le violazioni al diritto europeo e al diritto interno italiano, quali sono la irragionevole durata dei processi e i trattamenti disumani e degradanti nelle carceri. A tal fine, il Congresso di Nessuno tocchi Caino ha rilanciato l’Atto di Diffida, firmato da Marco Pannella e dall’Avvocato Giuseppe Rossodivita e inviato a tutti i soggetti responsabili dell’Amministrazione della Giustizia e del Carcere italiani, in cui si chiede una sorta di Moratoria delle esecuzioni di pene e detenzioni illegali in Italia.
Nessuno tocchi Caino ha deciso, infine, di prendere iniziative, anche in sede giurisdizionale italiana ed europea, volte a cancellare il marchio di infamia del “fine pena mai” dei condannati all’ergastolo, a partire dall’ergastolo “ostativo” che esclude per legge ogni possibilità di misura alternativa e liberazione condizionale anche di coloro che hanno scontato 26 anni di carcere e a superare il regime del 41 bis, il cosiddetto “carcere duro” dal quale si può uscire solo tramite il “pentimento”, una collaborazione con la giustizia considerata autentica solo se a rischio della vita propria e dei propri familiari.
Impossibilitata a partecipare perché impegnata in Parlamento a rispondere sulla vicenda del detenuto evaso da un permesso premio, il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha inviato un messaggio al congresso in cui ha ribadito il suo piano di interventi volti a umanizzare le condizioni delle carceri nel nostro paese.
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