IRAN: CONDANNATI A MORTE DUE ARABI AHWAZI PER ATTACCO A GASDOTTO
15 settembre 2013: due arabi ahwazi sono stati condannati a morte in Iran.
Si tratta di Ali Chebeishat (47 anni), conosciuto anche come Ali Kaabi, e Sayed Yasin Mousawi (35 anni), che sono stati condannati dal giudice Seyed Mohammad Bagher Moussavi del tribunale rivoluzionario di Ahwaz, sezione 2.
Un terzo attivista, Salam Chayan (32 anni) è stato condannato a 25 anni di carcere nella città di Yazd. L’uomo è stato trasferito in ospedale a fine luglio dopo il peggioramento delle sue condizioni di salute avvenuto nella prigione di Dezful, dove era detenuto. Tutti e tre gli uomini sono membri dello Youth of Shush Cultural Institute.
Le loro “confessioni” forzate, seguite a mesi di torture, sono state registrate e mandate in onda sull’emittente televisiva iraniana in lingua inglese Press TV.
Lo scorso novembre i tre uomini furono arrestati assieme ad altri sei dal momento che il regime iraniano cercava vendetta per un attacco a un gasdotto perpetrato dalle Brigate dei Martiri Mohiuddin Al Nasser, ala militare della Resistenza Nazionale di Ahwaz.
Chebeishat è un noto poeta del villaggio di Khalaf Kaab Imsallam nei pressi di Shush. Tra le persone arrestate dai servizi segreti si contano i suoi due figli, Hussein (29 anni), sposato con un figlio, e Sala Aldin (22 anni). Al momento dell’attentato al gasdotto i due si trovavano alla cerimonia funebre della madre. Non è stato presentato alcun mandato d’arresto.
Chebeishat è stato oggetto di torture fisiche e psicologiche, tra cui estrazione delle unghie e frattura delle costole. Alcune delle torture sono state eseguite davanti ai figli. A luglio Chebeishat, Mousawi e Chayan hanno fatto uno sciopero della fame per protestate contro le torture e il cattivo trattamento sanitario ricevuto ad Ahwaz nelle carceri dei servizi segreti. (Fonte: www.ahwaziarabs.info, 15/09/2013)
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