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E. Bonino consegna il premio al presidente Elbegdorj |
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NTC: PREMIO ‘ABOLIZIONISTA DELL'ANNO 2011' AL PRESIDENTE DELLA MONGOLIA ELBEGDORJ
17 ottobre 2011: E' il presidente della Repubblica della Mongolia ad aver ricevuto il premio di Nessuno tocchi Caino come l''Abolizionista dell'anno 2011' per il suo forte impegno nell'applicazione della moratoria delle esecuzioni capitali nel suo paese. "A seguito dell'approvazione di un protocollo contro la pena di morte intendo giungere ad una legge che cancelli le pena capitale dalla nostra costituzione", ha annunciato Tsakhia Elbegdorj, eletto nel 2009 capo di Stato della Mongolia divenendo primo presidente a non essere stato membro del Partito Rivoluzionario del Popolo mongolo, durante la cerimonia della consegna del premio svoltasi oggi a Roma.
"Dal 2009 sono contento e orgoglioso di affermare che non sono state eseguite pene capitali nel mio Paese - ha aggiunto Elbegdorj - per raggiungere tale obiettivo ci vogliono leader coraggiosi che non smettano mai di combattere per la liberta' e per il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo".
"La Mongolia - ha sottolineato il presidente della Mongolia - e' cosi' entrata nella comunita' della democrazia ed intende aiutare tutti i popoli e gli stati del'area fare altrettanto e a diffondere il messaggio secondo cui non e' con il pugno di ferro che si puo' governare ma con la democrazia e il rispetto dei diritti di tutti".
"Lo Stato, il governo non deve commettere l'errore di uccidere - ha aggiunto - il sistema giudiziario non puo' e non deve colpire gli essere umani, non deve ledere la dignita' degli uomini: non devono essere piu' commessi gli errori del passato quando la pena di morte veniva utilizzata per eliminare gli oppositori". Oltre all'Africa che recentemente nell'applicazione della moratoria delle esecuzioni capitali ha avuto un'accelerazione notevole, il continente nel 'mirino' di Nessuno tocchi Caino e' l'Asia, il Medio Oriente e l'anche l'estremo oriente. "Con la recente conferenza di Nessuno tocchi Caino in Ruanda - ha detto Elisabetta Zamparutti Tesoriere dell'Associazione e deputato radicale - possiamo dire di aver iniziato l'ultimo miglio verso il traguardo per l'abolizione della pena di morte in Africa".
"Proprio il Ruanda primeggia nel continente per aver abolito la pena capitale - ha sottolineato Zamparutti - e si e' liberata delle esecuzioni capitali dando un forte messaggio di tolleranza, considerando la sua storia passata, e della necessita' di una giustizia non vendicativa".
Dopo l'Africa l'attenzione e l'impegno dell'associazione che da quasi 20 anni si batte per una moratoria delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione si sposta sull'Asia tanto che il segretario dell'associazione Sergio D'Elia ha annunciato due missioni importanti: "Sono previsti due seminari uno a Tunisi per i paesi del Medio Oriente ed uno a Hong Kong, in un certo senso cuore della pratica della pena capitale dato che in Cina se ne eseguono almeno cinquemila l'anno. Anche se - ha precisato - Hong Kong e' un'area particolare della Cina dove la pena di morte non viene applicata".
"Si tratta di seminari di formazione degli addetti all'informazione - ha spiegato D'Elia - necessari per diffondere il messaggio secondo il quale bisogna porre fine ad un atto 'anacronistico', a un'aberrazione e violazione dei diritti umani fondamentali e l'esempio della Mongolia sara' molto utile". "Quella contro la pena di morte e' una grande lotta culturale e civile che deve mobilitare costantemente l'opinione pubblica nazionale e internazionale. In tal senso va evidenziata la lodevole e efficace azione svolta da Nessuno tocchi Caino, per promuovere l'abolizione della pena capitale attraverso una continua opera di sensibilizzazione, di incontro e di dialogo su questo importante tema". E' il messaggio del presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini inviato alla cerimonia di consegna del premio l'Abolizionista dell'anno 2011' al presidente della Repubblica della Mongolia Tsakhia Elbegdorj.
"Quella per l'affermazione della centralità dell'essere umano e dell'inviolabilita' della sua vita - ha aggiunto Fini - e' una grande battaglia comune, una battaglia che unisce e affratella tutti coloro che, in qualsiasi parte della Terra, vivono e lottano per un mondo piu' giusto, umano e piu' civile. Al riguardo ritengo indispensabile - ha concluso - che si ampli ulteriormente il fronte dei Paesi abolizionisti ponendosi l'obiettivo ambizioso ed esaltante di una completa abolizione delle pena di morte". "Il premio al presidente della Mongolia e' molto importante perche' l'Asia in generale e' uno dei continenti quasi impenetrabili", ha affermato il vice presidente del Senato Emma Bonino. "La recente conferenza in Ruanda sull'abolizione della pena di morte - ha aggiunto Bonino - ha dimostrato che l'Africa ha avuto un'evoluzione verso la moratoria delle esecuzioni capitali di grandissima rilevanza, mentre non ci sono segnali asiatici cosi' eclatanti". Ricordando che la Mongolia nel 2007 e nel 2008 aveva votato contro la risoluzione all'Onu per una moratoria delle esecuzioni, Bonino ha evidenziato che "la moratoria applicata dal presidente della Mongolia e' il primo atto coraggioso di questo capo di Stato e che, come ha detto lo stesso presidente, atti del genere necessitano di leader coraggiosi, soprattutto in ambienti particolari".
"Speriamo che un atto cosi' aiuti Nessuno tocchi Caino - ha aggiunto - ad aprire una breccia nei paesi asiatici perche' presto venga applicata una moratoria delle esecuzioni in vista dell'abolizione della pena di morte". "Il panorama internazionale e' ancora orribilmente macchiato dalla pena capitale a qualsiasi latitudine. Ma vi sono segnali importanti, come quello che previene dalla Mongolia, che indicano un'evoluzione positiva del cammino verso l'abolizione della pena di morte e alimentano le nostre speranze". E' il messaggio di Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in occasione della cerimonia di consegna del premio 'Abolizionista del'anno 2011.
"Non mi stanchero' mai di ripetere che la pena di morte viola il diritto alla vita - ha sottolineato Letta - La mia opposizione alla pena capitale e' totale: non e' un atto di giustizia quando uno stato toglie la vita a uno suo cittadino. La pena di morte non ha giustificazioni, non e' un deterrente, non reprime e non rimedia. E' la punizione estrema, la piu' crudele ed inumana. la pena capitale - ha aggiunto - non offre alcun valore aggiunto in termini di sicurezza dei cittadini o di dissuasione dal crimine, oltretutto, rende irreversibile ogni imperfezione o errore giudiziario".
"Per queste ragioni sono fermamente convinto che l'abolizione della pena di morte costituisca - ha concluso Letta - un traguardo fondamentale per l'effettivo rafforzamento della dignita' umana e per la progressiva affermazione dei diritti umani nel mondo. Non possiamo, dunque, abbassare la guardia. Sono ancora molti gli Stati che continuano a praticare la pena capitale, e continueranno a praticarla nonostante le tante dichiarazioni internazionali, le denunce e la straordinaria azione di Nessuno tocchi Caino che io condivido pienamente". (Fonti: Adnkronos, 17/10/2011)
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