RADICALI. NOSTRO DIRITTO E DOVERE CHIEDERE ED ESIGERE ADEGUATI SPAZI RIPARATORI DI INFORMAZIONE POLITICA SU MORATORIA E ROSA NEL PUGNO-RADICAL PRIDE
23 aprile 2007: Dichiarazione congiunta di Marco Pannella, Lucio Bertè, Guido Biancardi, Sergio D’Elia, Claudia Sterzi e Valter Vecellio, giunti al sesto giorno di sciopero della fame:
COME NON E’ NOTO – perché i mezzi di informazione, ad esclusione di rarissime eccezioni, e soprattutto le televisioni pubbliche e private non ne hanno riferito – dalla mezzanotte del 16 aprile, Marco Pannella, Lucio Berté, Guido Biancardi, Sergio D’Elia, Claudia Sterzi e Valter Vecellio stanno conducendo uno sciopero della fame ad oltranza, perché non si riduca, come da tredici anni, a rimandare all’ “anno successivo”, l’obiettivo della moratoria universale sulla pena di morte.
COME NON E’ NOTO, a questa iniziativa, in queste ore, si stanno aggiungendo numerosi altri militanti e dirigenti radicali.
COME NON E’ NOTO, questa forma di lotta si è resa assolutamente necessaria, urgentissima, perché questo obiettivo, adottato prima dal Parlamento italiano, poi – solennemente il 2 gennaio 2007 – dal Governo, quindi dal Parlamento europeo, con una straordinaria maggioranza, è sul punto di essere pregiudicato, abbandonato.
COME NON E’ NOTO, Parlamenti, governi, un grande movimento d’opinione si sono mobilitati con un obiettivo urgente, immediato: la risoluzione di moratoria universale deve essere presentata all’Assemblea generale in corso.
COME NON E’ NOTO, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon ha espresso il suo pieno appoggio a questa linea sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali: “Il nostro impegno è pieno. E’ stato pieno nel contattare molti governi con lo scopo di allargare il consenso sulla dichiarazione di associazione, che è alla base per l’iniziativa in Assemblea generale”.
NON SIAMO DISPOSTI ad accettare e tollerare che su tutto ciò sia stesa una cortina di silenzio e di vera e propria censura.
CHIEDIAMO al presidente della RAI Claudio Petruccioli, ma anche al presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Mario Landolfi e a tutti i componenti della Commissione stessa, se sia ulteriormente tollerabile e accettabile che su tutto ciò sia calata una ferrea e rigorosa cortina di silenzio e di mancata informazione.
NON CREDIAMO sia ulteriormente tollerabile e accettabile che non uno dei pur numerosi programmi di approfondimento politico abbia, in sei giorni, avvertito la sensibilità giornalistica di affrontare l’argomento.
CREDIAMO sia nostro diritto e nostro dovere chiedere ed esigere, quale risarcimento per la finora mancata informazione, che in tempi rapidi vengano predisposti adeguati spazi informativi, nell’ambito di programmi di approfondimento politico, perché la pubblica opinione sia messa in condizione di “sapere e di poter giudicare”.
CREDIAMO sia nostro diritto e nostro dovere chiedere ed esigere un adeguato risarcimento per i diritti finora negati all’informazione dei cittadini italiani e di manifestazione di idee (leale, completa e democratica) e di proposte garantite dall’articolo 49 della Costituzione.
CHIEDIAMO pertanto adeguata informazione, oltre che sulla questione Moratoria sulla pena di morte, in ordine al “Rosa nel Pugno-Radical Pride”, promosso da Partito Radicale e SDI, che avrà luogo il 12 e 13 maggio a Piazza Navona a Roma, per celebrare il grande trionfo divorzista e laico, e commemorare Giorgiana Masi, uccisa il 12 maggio 1977: mentre gli sconfitti e gli umiliati del 1974 celebreranno la loro rivincita, siamo mobilitati per celebrare quella fondamentale vittoria di libertà e di liberazione, e quel lutto.
A PIAZZA NAVONA non si troveranno cittadini di serie B, rispetto quelli che confluiranno a piazza San Giovanni. Come sono state ampiamente diffuse, attraverso i mezzi di comunicazione, e in particolare le emittenti radio-televisive pubbliche e private, ragioni e motivazioni dei promotori del cosiddetto “Family Day”, crediamo si essere in diritto e in dovere di chiedere e di esigere che anche le ragioni e le motivazioni dei promotori del “Rosa nel Pugno-Radical Pride” possano essere parimenti conosciute e giudicate.
ANCHE PER QUESTI MOTIVI, IL NOSTRO SCIOPERO DELLA FAME PROSEGUE, AD OLTRANZA. (Fonti: Radicali.it)
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