BANGLADESH. CONDANNATA A MORTE PER TRAFFICO DI BAMBINI
15 giugno 2005: Anjali Devi, alias Manju Devi, una ragazza indiana di 24 anni, è stata condannata all’impiccagione in Bangladesh per aver tentato di portare illegalmente fuori dal paese un bambino di quattro anni. Per Amirun Nesa, giudice del tribunale speciale nel Pabna occidentale, la pubblica accusa è riuscita a dimostrare l’appartenenza della ragazza ad un’organizzazione dedita al traffico di bambini. Nel marzo 2002, Devi era stata consegnata alla polizia dalla folla, dopo essere stata bloccata mentre, insieme al bambino, stava salendo su un bus.
Sarebbe stata sua intenzione raggiungere lo stato indiano del Bengala dell’Ovest, confinante con la regione del Pabna.
“Non siamo certi dell’identità della ragazza, stiamo approfondendo il caso”, ha detto a Dhaka, capitale del Bangladesh, un funzionario indiano.
La condanna a morte di Devi giunge mentre le autorità bangladeshe aumentano gli sforzi nella lotta contro i trafficanti di persone.
Dal febbraio 2004 al febbraio 2005, le stesse autorità hanno trattato 70 casi relativi a traffico di esseri umani, emettendo 41 condanne.
Secondo stime del Dipartimento di Stato Usa, sono circa 20.000 le donne ed i bambini trafficati ogni anno da o attraverso il Bangladesh.
In base al Rapporto 2005 sul Traffico di Esseri Umani dello stesso Dipartimento, il Bangladesh ha fatto “encomiabili progressi” nella lotta al traffico, nonostante siano necessari ulteriori sforzi per eliminare quei funzionari corrotti che aiutano i trafficanti.
La maggior parte delle vittime sono donne e bambine originarie delle zone rurali, costrette poi a lavorare come prostitute o domestiche. (Fonti: 7DAYS, 17/06/2005)
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