STATI UNITI. CONDANNE CAPITALI AL MINIMO DAL 1976
25 aprile 2005: il numero di condanne a morte emesse negli Stati Uniti nel 2004 è il più basso dal 1976, anno in cui la Corte Suprema Usa ha riammesso la pena capitale, ha rilevato il Fondo per la Difesa Legale della National Association for the Advancement of Colored People (Naacp).
Sono 125 le persone inviate nel braccio della morte lo scorso anno ed è il sesto anno consecutivo che il numero di condanne capitali cala.
Nel 2003 erano state 144, mentre nel 1998 erano state 300.
Per Miriam Gohara, dell’Naacp, la diminuzione è legata al crescente numero di persone esonerate dal braccio della morte sulla base di test del Dna. Considerando i possibili errori del sistema – spiega la Gohara – i giurati sono meno propensi ad imporre condanne a morte.
Sono in aumento – fa notare da parte sua Richard Dieter del Death Penalty Information Center – le giurisdizioni in cui i giurati possono optare per l’ergastolo senza condizionale in alternativa alla pena capitale.
La Corte Suprema Usa lo scorso marzo ha dichiarato incostituzionale la pena di morte nei confronti di persone condannate per crimini commessi quando avevano meno di 18 anni.
La stessa Corte Suprema nel giugno 2002 ha stabilito che l’esecuzione di condannati a morte con ritardi mentali è una pena crudele ed inusuale e per questo è incostituzionale.
Erano 3.374 i prigionieri nei bracci della morte Usa alla fine del 2003, ultimo anno per cui sono disponibili cifre ufficiali. (Fonti: The Guardian, 25/04/2005)
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