ARABIA SAUDITA: NUOVO RECORD DI ESECUZIONI CAPITALI
1 ottobre 2024: Le autorità saudite hanno giustiziato oltre 198 persone finora nel 2024, il numero più alto di esecuzioni registrato nel Paese dal 1990, ha affermato Amnesty International il 28 settembre 2024. Nonostante le ripetute promesse di limitare l'uso della pena di morte, le autorità saudite hanno intensificato le esecuzioni, senza tuttavia rispettare sistematicamente gli standard internazionali sul giusto processo e le garanzie per gli imputati. Le esecuzioni per reati legati alla droga sono aumentate vertiginosamente quest'anno, con 53 esecuzioni finora praticate, con una media di un'esecuzione ogni due giorni solo a luglio, in aumento rispetto alle sole due esecuzioni legate alla droga nel 2023. Le autorità hanno anche trasformato la pena di morte in un mezzo per mettere a tacere il dissenso politico, punendo i cittadini della minoranza sciita del Paese che hanno sostenuto le proteste "anti-governative" tra il 2011 e il 2013. "Le autorità dell'Arabia Saudita stanno perseguendo una serie incessante di omicidi che mostrano un agghiacciante disprezzo per la vita umana, promuovendo al contempo una campagna di parole vuote per rinnovare la propria immagine", ha affermato Agnès Callamard, Segretaria Generale di Amnesty International. "La pena di morte è una punizione abominevole e disumana che l'Arabia Saudita ha utilizzato contro le persone per una vasta gamma di reati, tra cui il dissenso politico e le accuse legate alla droga a seguito di processi gravemente iniqui. Le autorità devono stabilire immediatamente una moratoria sulle esecuzioni e ordinare nuovi processi per coloro che si trovano nel braccio della morte, in linea con gli standard internazionali, senza ricorrere alla pena di morte". Nel 2022, l'Arabia Saudita ha giustiziato 196 persone, il numero annuale più alto di esecuzioni che Amnesty International abbia registrato nel Paese negli ultimi 30 anni. (Fonte: Amnesty International, 28/09/2024)
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