Anno
Ultime notizie
Archivio notizie
Azioni in corso
Archivio azioni
Campagne in corso
Archivio campagne

RAPPORTO DEL SECONDO FORUM ANNUALE DELL'UE SULLA PENA DI MORTE IN ZAMBIA

RISOLUZIONE ONU 2012
RISOLUZIONE ONU 2010

DICHIARAZIONE DI LIBREVILLE

Organi Dirigenti
Dossier Iraq 2003

Le sedi
DICHIARAZIONE DI COTONOU 2014

I video
RISOLUZIONE ONU 2014

Adesioni Comuni, Province, Regioni

BILANCI DI NESSUNO TOCCHI CAINO

La campagna per la moratoria ONU delle esecuzioni capitali
DOSSIER GIAPPONE

DONA IL 5x1000 A NESSUNO TOCCHI CAINO
DOSSIER IRAN

FIRMATARI APPELLO ALLE NAZIONI UNITE

DEDUCIBILITA' FISCALE


Appello dei PREMI NOBEL
RISOLUZIONE ONU 2007
DOSSIER LIBIA
DOSSIER USA 2011
Abbiamo fatto
RISOLUZIONE ONU 2008
DOSSIER PENA DI MORTE 2008
VIDEO MISSIONE IN CIAD
Le pubblicazioni
RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA DI KIGALI 2011

DOSSIER MORATORIA
DOSSIER COMMERCIO LETALE
DICHIARAZIONE FINALE DELLA CONFERENZA DI FREETOWN 2014
Gli obiettivi

L'AUTENTICA STORIA DEL 'TERRORISTA' SERGIO D'ELIA

Acquista il rapporto di Nessuno tocchi Caino

Contributi artistici

Contattaci
Organi Dirigenti
Newsletter
Iscriviti a NTC
Acquista le pubblicazioni
Forum utenti
Scarica l'appello per la moratoria

La Corte Suprema indiana
La Corte Suprema indiana
INDIA: COMMISE IL CRIMINE DA MINORENNE, LIBERATO DOPO 23 ANNI

9 gennaio 2025:

La Corte Suprema indiana l'8 gennaio 2025 ha ordinato la liberazione di un uomo che fu condannato a morte più di 23 anni fa nello stato di Uttarakhand per degli omicidi commessi da minorenne.
Per la Corte Suprema, una "grave ingiustizia" è stata inflitta all’uomo dal tribunale di primo grado, dall'Alta Corte e dalla stessa Corte Suprema, che hanno confermato la sua punizione ignorando le prove evidenti secondo cui aveva solo 14 anni al momento del reato.
Correggendo il proprio errore, la Corte presieduta dal giudice MM Sundresh ha affermato: "Questo è un caso in cui l'appellante ha sofferto a causa dell'errore commesso dai tribunali. Siamo stati informati che la sua condotta in prigione è normale, senza alcun rapporto negativo. Ha perso un'opportunità di reintegrarsi nella società. Il tempo che ha perso, senza alcuna colpa da parte sua, non potrà mai essere recuperato".
Ordinando il suo rilascio dalla prigione, anche se la stessa Corte Suprema aveva confermato la sua condanna per gli omicidi di tre persone commessi nel 1994, la Corte Suprema ha affermato che le corti costituzionali hanno il compito di accertare la verità e dare piena attuazione alle legislazioni di welfare sociale come il Juvenile Justice Act, secondo cui la dichiarazione di minore età deve essere stabilita dai tribunali.
La Corte Suprema, che comprendeva anche il giudice Aravind Kumar, ha affermato: "In un paese come il nostro, dove la società è frammentata per vari motivi tra cui, ma non solo, analfabetismo e povertà, il ruolo assegnato alla Corte assume grande importanza. Devono essere date sufficienti opportunità al minore in conflitto con la legge per ottenere i benefici del Juvenile Justice Act del 2015".
La Corte ha esaminato l’appello del condannato, che si era rivolto alla Corte impugnando una sentenza dell'agosto 2019 dell'Alta Corte dell'Uttarakhand che si rifiutava di interferire con l'ordine emesso dal Presidente indiano nell'esercizio dei suoi poteri di grazia ai sensi dell'articolo 72, con cui la condanna a morte era stata commutata in ergastolo senza possibilità di liberazione fino al raggiungimento dei 60 anni di età, nel 2040.
L’appello alla Corte Suprema è stato sostenuto dall'avvocato S Muralidhar, che ha sottolineato come in ogni fase sia stata inflitta un'ingiustizia al condannato che continuava a dire al tribunale di primo grado, all'Alta Corte e alla Corte Suprema di essere minorenne all’epoca del reato.
Il tribunale di primo grado lo ha riconosciuto colpevole nel 2001, respingendo la circostanza della minore età sulla base di un libretto di assegni bancari e del conto che aveva in banca, secondo cui la sua età era di 20 anni al momento del reato.
Con analoghe motivazioni, l’Alta Corte e la Corte Suprema respinsero gli appelli nel 2002.
In seguito il condannato presentò una petizione di revisione alla Corte Suprema, presentando il suo certificato di fine studi, tuttavia la petizione fu respinta nel marzo 2003.
Si rivolse quindi al governatore dell'Uttarakhand, che si rifiutò di modificare la sentenza. Si rivolse di nuovo alla Corte Suprema presentando una petizione scritta sostenendo di essere minorenne all’epoca dei fatti. Anche questa petizione fu respinta nel febbraio 2005, ma la Corte gli permise di presentare una petizione correttiva. Un anno dopo, la sua petizione correttiva fu esaminata dalla Corte Suprema e respinta nel febbraio 2006.
È interessante notare che durante il procedimento relativo alla petizione correttiva, il governo dell'Uttarakhand presentò una dichiarazione giurata riconoscendo che l'età del condannato fosse di 14 anni all’epoca dei crimini. Lo stesso governo produsse i registri scolastici, secondo cui la sua data di nascita era il 4 gennaio 1980. Nonostante questa ammissione, la richiesta correttiva fu respinta. L'unica soluzione che gli rimaneva era bussare alla porta del Presidente, cosa che fece ottenendo la commutazione della condanna a morte, ma senza ottenere il rilascio.
Il giudice Sundresh, scrivendo la sentenza per la Corte Suprema, ha detto: "L'approccio delle corti nel precedente ciclo di contenziosi non è sostenibile agli occhi della legge... Ci si aspetta che la Corte faccia un ulteriore passo avanti in accordo con la propria coscienza circa il fatto che il caso in questione possa interessare le disposizioni della Legge del 2015".
Mentre accantonava l'ordinanza dell’Alta Corte che rifiutava di interferire con l'ordinanza presidenziale, la Corte Suprema ha chiarito che la sua decisione non deve essere interpretata come un'interferenza con il potere esecutivo del Presidente. Piuttosto, ha detto: "La questione che ci interessa è la mancata applicazione da parte della Corte delle disposizioni obbligatorie previste dalla Legge del 2015, con specifico riferimento alla dichiarazione di minore età. Pertanto, non si tratta di una revisione dell'ordine presidenziale, ma di un caso di concessione dei benefici previsti dalla Legge del 2015 a una persona che ne ha titolo".
La Corte Suprema ha ordinato all'autorità per i servizi legali dell'Uttarakhand di svolgere un "ruolo proattivo" nell'identificazione di programmi di assistenza sociale per facilitare la riabilitazione e la "agevole reintegrazione" dell'appellante nella società al momento del suo rilascio.
La Corte ha affermato: "Un minorenne è un prodotto del presente, che ha bisogno di essere plasmato per prosperare in futuro. Il comportamento deviante di un minore in conflitto con la legge dovrebbe essere una preoccupazione della società nel suo insieme. Non si deve perdere di vista il fatto che il minore non è responsabile di un atto criminale, ma ne è piuttosto vittima. In casi del genere, il minore non è altro che un erede del crimine, un'eredità che non desidera assimilare".
Il governo dello stato aveva sostenuto che accogliere la petizione avrebbe creato un precedente negativo in quanto le corti costituzionali non dovrebbero essere viste come se fossero incaricate di esaminare la decisione presidenziale. La Corte Suprema ha affermato: "Bisogna tenere a mente che l'intero sistema giudiziario è finalizzato all’accertamento della verità, che costituisce l’essenza di una decisione... Quando il diritto procedurale ostacola la verità, la Corte deve trovare un modo per rimediare. Non c’è alcun ostacolo per le corti costituzionali nell’esaminare consapevolmente la questione in modo più approfondito, in adempimento al dovere attribuito alle Corti di dare effetto al lodevole obiettivo di una legislazione di welfare sociale".
Il condannato svolgeva l’attività di giardiniere nella casa di un colonnello dell'esercito in pensione a Dehradun. E’ stato riconosciuto colpevole di aver tagliato la gola al colonnello, a sua sorella di 65 anni e al figlio di 27 anni.
Aggredì anche la moglie del colonnello, che però si salvò.
Chiedendo la condanna a morte, il pubblico ministero dello Stato Vanshaja Shukla aveva sottolineato la brutalità del crimine e il fatto che l’imputato fosse fuggito per quasi cinque anni fino al suo arresto, avvenuto con grande difficoltà nel novembre 1999 nel Bengala Occidentale.

(Fonte: Hindustan Times, 09/01/2025)

Altre news:
IRAN - Elenco dei 54 prigionieri politici e di sicurezza nei bracci della morte
IRAN - Hassan Norouzi giustiziato a Qom il 9 gennaio
RDC: IN PROGRAMMA 170 ESECUZIONI
IRAN - Hamid Ashna (Noutizehi) giustiziato a Kerman l'8 gennaio
IRAN - 5 uomini giustiziati a Karaj (Ghezel-Hesar) l'8 gennaio
IRAN - Confermata la condanna a morte per Pakhshan Azizi
IRAN - La giornalista italiana Cecilia Sala è stata rilasciata
USA - 11 prigionieri di Guantanamo “rimpatriati” in Oman
USA - Due detenuti nel braccio della morte rifiutano la clemenza di Biden
IRAN - Confermata la condanna a morte di Behrouz Ehsani e Mehdi Hassani
IRAN - Alireza Mehrabadi giustiziato a Sabzevar il 7 gennaio
IRAN - 3 uomini giustiziati a Kermanshah il 7 gennaio
IRAN - Ali Atin e Reza Seyedi giustiziati a Mahabad il 6 gennaio
IRAN - Ali Saadi giustiziato ad Ahvaz il 6 gennaio
IRAN - Khalil Alizahi (Sargolzahi) e Amir-Mohammad Farahani giustiziati a Shiraz il 5 gennaio
IRAN - Abolfazl Azadi giustiziato ad Hamedan il 5 gennaio
IRAN - Khalil Alizahi e Amir Mohammad Farahani giustiziati a Shiraz il 5 gennaio
IRAN - Sajad Arzandeh e Mohammadreza Hosseinzadeh giustiziati a Shiraz il 5 gennaio
IRAN - Valiollah Kamalpour giustiziato a Semnan il 4 gennaio
IL NOSTRO STATO DI DIRITTO È UNA CLESSIDRA SENZA SABBIA
CON NESSUNO TOCCHI CAINO PER UN ALTRO ANNO DI VITA, DI DIRITTO, DI LIBERTÀ
IRAN - Ramezan Taheri giustiziato a Taybad il 4 gennaio
IRAN - 3 uomini giustiziati a Zanjan il 29 dicembre e il 2 gennaio
IRAN - Mohammad Shafi Mousavi giustiziato a Malayer il 1° gennaio
IRAN - Meysam Farhadi e Reza Bakhtiari giustiziati a Kermanshah il 1° gennaio
IRAN - Aggiornamento: 10 uomini giustiziati a Karaj (Ghezel-Hesar) il 1° gennaio
IRAN - Ali Moradi giustiziato ad Ahvaz il 1° gennaio
IRAN - Behrouz Mehrani giustiziato a Gorgan il 1° gennaio
IRAN - Altri 3 uomini giustiziati a Karaj (Ghezel-Hesar) il 1° gennaio
IRAN - 5 uomini giustiziati a Bandar Abbas

1 2 [Succ >>]
2025
gennaio
  2024
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2023
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2022
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2021
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
 
2020
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2019
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2018
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2017
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2016
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2015
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
 
2014
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2013
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2012
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2011
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2010
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2009
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
 
2008
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2007
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2006
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2005
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
  2004
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
 
Convegno a Spoleto
  IRAN - La moglie di Djalali sollecita più impegno dall’Europa  
  LA VETRINA E IL RETROBOTTEGA DEL NEGOZIO DELL’#ANTIMAFIA  
  ITALIA: DA ‘CULLA’ A ‘TOMBA’ DEL DIRITTO?  
  APPELLO AL GOVERNATORE DELLA CALIFORNIA PER JARVIS JAY MASTERS  
  MOZIONE GENERALE DEL 40ESIMO CONGRESSO STRAORDINARIO DEL PARTITO RADICALE NONVIOLENTO, TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITO  
news
-
azioni urgenti
-
banca dati
-
campagne
-
chi siamo
-
area utenti
-
privacy e cookies
-
credits