Al Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres e all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet

Gli agenti dell'intelligence della Repubblica Islamica hanno rafforzato le restrizioni sulla signora Narges Mohammadi, importante attivista per i diritti umani, all’inizio del suo sesto anno di carcere, ha riportato Radio Farda il 5 maggio 2020.

Secondo la fonte filogovernativa Fars News Agency, un uomo, il cui nome non è stato menzionato, è stato impiccato nella prigione della città di Gonbad Kavus, provincia del Golestan, il 5 maggio 2020.

Otto uomini che in Pakistan erano stati condannati a morte, sono stati liberati dopo che l'Alta Corte di Islamabad (IHC) ha deciso sui loro appelli durante il periodo di lockdown, ha dichiarato l'ufficio del registro dell'IHC il 5 maggio 2020.

Due uomini non identificati sono stati impiccati il 28 aprile 2020 nella prigione di Vakilabad, a Mashhad. La notizia è riportata da Iran Human Rights, che cita come fonte primaria il quotidiano “Khorasan”.

L'esercito sudanese ha dichiarato che i resti di 28 ufficiali giustiziati trenta anni fa saranno restituiti alle loro famiglie, ha riferito VOA il 7 aprile 2020.

Un’Alta Corte di Ikeja, nello stato nigeriano di Lagos, ha condannato all’impiccagione un autista identificato come Olalekan Hameed nel corso di una udienza online, ha riferito Dockaysworld.com.ng il 4 maggio 2020.

L’ex sindaco di Teheran, Mohammad Ali Najafi, 68 anni, il 3 maggio 2020, durante un’udienza del suo terzo processo, ha detto che i familiari della vittima non chiederanno la sua condanna a morte in quanto hanno accettato un “diya” di 100 miliardi di rial, una cifra considerata “astronomica” in Iran, che oggi equivale a 650.000 dollari Usa, ma che solo due anni fa, prima della svalutazione, equivaleva a più di due milioni di dollari.

Il Parole Board dell’Ohio ha votato 6-2 a favore di un provvedimento di clemenza nei confronti di Gregory Lott.

Un diciannovenne siriano è stato giustiziato dal gruppo islamista Hayat Tahrir al Sham (HTS) con accuse di blasfemia, dopo essere rientrato in Siria dalla Turchia, ha riportato il New Arab il 23 aprile 2020.

Un deputato iracheno ha criticato il Presidente Barham Salih per non aver ancora approvato gli ordini di esecuzione dei terroristi dell’ISIL incarcerati in Iraq, ha riportato l'agenzia di stampa Mehr il 4 maggio 2020.

In un post su Instagram del 29 aprile 2020 Ahmad Moin-Shirazi, che ora vive Turchia in auto-esilio con la moglie Shabnam Shahrokhi e due bambini, ha dichiarato che una Corte Rivoluzionaria ha condannato in contumacia lui e sua moglie con l'accusa di "propaganda contro il regime, post sui social media osceni e volgari, che agiscono contro la morale pubblica e propagano la corruzione morale”.