08 Dicembre 2022 :
Il giudice Derek P. Pullan della Utah County District Court ha ordinato che venga ripetuto il processo contro Douglas Carter. 3 anni fa (vedi NtC 22/03/2019) la Corte Suprema di Stato aveva ordinato alla Corte di primo grado di riesaminare il caso di Carter nella parte in cui pare che i principali testimoni dell’accusa fossero stati indotti dalla stessa accusa a mentire su alcuni punti. Carter, oggi 66 anni, nero, è accusato di aver ucciso, a scopo di rapina, il 27 febbraio 1985, Eva Olsen, 57 anni. All’epoca Carter confessò alla polizia, e inoltre contro di lui testimoniò una coppia di amici, Epifanio e Lucia Tovar, che sostennero di averlo sentito “vantarsi” di aver ucciso una donna”. Carter venne condannato a morte il 27 dicembre 1985. Quella condanna venne annullata, ma nel 1992 un’altra giuria popolare emise ancora una condanna a morte. Molti anni dopo la fine del processo, nel 2011, i difensori di Carter ottennero informazioni su una serie di “regali” che la polizia aveva fatto alla coppia di testimoni, i quali poi firmarono una testimonianza giurata in cui asserivano di essere stati minacciati di deportazione (è il termine Usa per le espulsioni degli immigrati clandestini), di arresto, e che gli sarebbe stato tolto il figlio. Dichiararono inoltre che la pubblica accusa gli aveva imposto di non parlare di queste cose durante la deposizione al processo. Nel 2017 un giudice del 4° Circuito stabilì che se la giuria popolare avesse saputo queste cose c’erano “ragionevoli possibilità” che non avrebbe raggiunto l’unanimità necessaria per la condanna a morte. La pubblica accusa fece ricorso contro quella sentenza, la Corte Suprema 3 anni fa respinse il ricorso rinviando il caso alla corte distrettuale, e oggi il giudice Pullan ha confermato che a causa delle evidenti irregolarità nella condotta della pubblica accusa, il processo dovrà essere ripetuto.