Un uomo è stato condannato a morte negli Emirati Arabi Uniti per aver ucciso un collega con una sbarra di ferro dopo aver litigato con lui a Ajman, ha riferito The National il 18 novembre 2018.

La sezione di Jos della Corte d'Appello il 13 novembre 2018 ha condannato all’impiccagione un uomo di mezza età, Jibril Idrisa, per aver ucciso suo padre dopo una lite su 56.000 naira ricavati dalla vendita di granturco.

La Corte Suprema il 14 novembre 2018 ha commutato in ergastolo la pena capitale imposta a un uomo accusato dello stupro e omicidio di una bambina di otto anni nel Rajasthan.

Il tribunale penale del Cairo il 17 novembre 2018 ha condannato a morte un imputato coinvolto nel caso della "Cellula terroristica di Tanta".

Dieci prigionieri sono stati impiccati in un'esecuzione di gruppo il 14 novembre 2018 nella prigione Rajaei Shahr di Karaj, a ovest della capitale iraniana Teheran.

Un cittadino norvegese è stato condannato a morte da due autorità giudiziarie in Pakistan per lo stupro e omicidio di una bambina, secondo quanto riferito da norwaytoday il 18 novembre 2018.

Un tribunale di Cumilla il 14 novembre 2018 ha condannato a morte cinque persone per aver ucciso tre commercianti 11 anni fa.

Un uomo di 27 anni della Township di Chingola nella regione del Copperbelt è stato condannato a morte mediante impiccagione per l'omicidio della sua fidanzata, ha riferito zambiareports il 12 novembre 2018.

Un tribunale militare nello stato del Puntland ha condannato a morte quattro uomini con accuse di terrorismo, fonti hanno confermato il 14 novembre 2018.

Un combattente dello Stato Islamico (IS) con forti legami familiari con l'Australia è stato condannato a morte da un tribunale iracheno dopo aver fatto ammissioni dettagliate sulle operazioni e le trame del gruppo estremista, ABC ha riportato il 14 novembre 2018.

Secondo una dichiarazione dell'Ufficio del Procuratore di Teheran, la mattina del 14 novembre 2018 due prigionieri sono stati giustiziati a Teheran per reati di tipo economico.

Il Centro del Bahrein per i diritti umani (BCHR) il 13 novembre 2018 ha condannato la persistenza del regno nel pronunciare condanne a morte contro gli attivisti anti-regime, definendo la pratica una "punizione disumana" .