Il progetto trae il suo nome dalla Lettera di San Paolo ai Romani (4, 18) e dal passaggio Spes contra spem relativo all’incrollabile fede di Abramo che “ebbe fede sperando contro ogni speranza”. Con questo titolo si vuole evidenziare l’importanza dell’essere soggetto di speranza, a partire da coloro che, per l’esperienza diretta che han fatto della pena dell’ergastolo, vorranno essere tra gli attori principali.
Al centro del progetto vi sono innanzitutto i detenuti che con il loro vissuto ed il loro mutamento possono incarnare il motto Spes contra spem. A tal fine si prevede di:
costituire laboratori nelle carceri, a partire da quello di Opera e da detenuti in Alta Sicurezza (AS), volti ad estendere la consapevolezza del valore del mutamento oltre che ad elevare la coscienza di chi vi partecipa. I laboratori vogliono essere anche un’opportunità di impegno ed impiego per i detenuti che possono essere coinvolti nella realizzazione di testi legati ad atti di congressi, convegni ed incontri che si svolgono nel carcere. Un altro laboratorio è stato avviato nel carcere di Voghera. Nessuno tocchi Caino intende recarsi almeno una volta al mese nelle carceri dove si sono costituiti i laboratori per animare, con una delegazione di attivisti e giuristi, la riflessione e ciò che, coerentemente, si manifesta come utile e necessario;
promuovere ricorsi giurisdizionali in sede di Corte Costituzionale e/o Corte europea dei diritti dell’uomo, per sollevare l’illegittimità delle norme su cui si fonda l’applicazione dell’ergastolo ostativo e del 41-bis. A tal fine è prevista la realizzazione di studi sulle conseguenze fisiche e psichiche dei lunghi periodi di detenzione ed isolamento analogamente a quanto si è fatto sul cosiddetto “death row phenomenon”;
sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la diffusione del docu-film “Spes contra spem” di Ambrogio Crespi. Si tratta di un lavoro frutto del dialogo e della riflessione comune di detenuti e operatori penitenziari della Casa di Reclusione di Opera e si compone di immagini e interviste con detenuti condannati all’ergastolo, il direttore del carcere e agenti di polizia penitenziaria e il capo del DAP Santi Consolo. Dal documento emerge con chiarezza non solo un cambiamento interiore dei detenuti - nel loro modo di pensare, di sentire e di agire - ma anche la rottura esplicita con logiche e comportamenti del passato e una maggiore fiducia nelle istituzioni. Dalle testimonianze emerge anche che l’istituzione-carcere può rendere possibile il cambiamento e la ri-conversione di persone detenute in persone autenticamente libere. docufilmspescontraspem.it
Questa azione, sostenuta dalla Commissione europea, si svolgerà nell’arco di tre anni (2017-2019) e si fonda su una sinergia tra Nessuno tocchi Caino e le organizzazioni Agenda Somali Women (SWA) per la Somalia, l’Istituto arabo per i diritti umani (AIHR) in Tunisia e l'Organizzazione araba per i diritti umani (AOHR) in Egitto nella lotta per l'abolizione della pena di morte e il rispetto dei diritti umani.
L'obiettivo generale è quello di sostenere l’introduzione di una moratoria delle esecuzioni, la limitazione e l’abolizione della pena di morte o, almeno, garantirne l’applicazione secondo il diritto internazionale.
Il primo obiettivo specifico è monitorare e documentare il rispetto delle norme internazionali in materia di pena di morte, con riferimento a: il diritto a un processo equo e imparziale, la limitazione ai 'reati più gravi ", l’esclusione di minorenni, discriminazione di genere, di persone con disabilità, la lunghezza del tempo trascorso, anche in isolamento, nel braccio della morte, nonché detenzioni segrete.
Il secondo obiettivo specifico è la sensibilizzazione del potere giudiziario e della altre forze dell'ordine, come i servizi dell’amministrazione penitenziaria, gli avvocati penalisti, governi e parlamentari, i saggi dei clan somali e i leader religiosi in materia di standard internazionali e di obblighi internazionali assunti dagli Stati.
Il terzo obiettivo specifico è quello di sostenere riforme di legge volte ad abolire la pena di morte, introdurre una moratoria o limitare l’uso della pena capitale. Questo obiettivo sarà perseguito anche con ricorsi giurisdizionali.
I principali stakeholders sono attori internazionali e nazionali impegnati per far progredire la dignità umana e tutelare i diritti umani.