08 Dicembre 2022 :
L'Iran minaccia la condanna a morte per chiunque abbia contattato con i media stranieri
Il parlamento della Repubblica islamica sta perfezionando regolamenti che consentirebbero alle autorità di giustiziare di condannare a morte chiunque parli o invii immagini a media stranieri.
Da quando è iniziata l'attuale ondata di proteste in Iran in seguito alla morte di Mahsa Amini, le autorità hanno cercato di limitare la diffusione di informazioni sia all'interno del paese che dall'interno del paese alla comunità internazionale.
Nella sua ultima mossa, il regime prevede di ratificare leggi che aprirebbero la strada all'esecuzione di persone che stanno aiutando il mondo a sentire le voci del dissenso. Una volta finalizzata, la nuova legge aiuterebbe la magistratura a emettere condanne a morte per chiunque contatti i media stranieri.
Il piano "per intensificare la punizione di chi collabora con paesi ostili a danneggiare la sicurezza e gli interessi nazionali" descrive qualsiasi cooperazione con "paesi ostili, incluso il governo degli Stati Uniti" come spionaggio. Considera qualsiasi collaborazione come "corruzione sulla terra" (Mofsed-e-filarz), che è punibile con la morte secondo il codice penale della Repubblica islamica. Ai sensi dell'articolo 286 della Costituzione, costituisce reato di «corruzione sulla terra» ogni grave turbativa dell'ordine pubblico, che cagioni insicurezza o grave danno alle persone o ai beni pubblici e privati, ovvero la diffusione su vasta scala della corruzione o della prostituzione.
Un comitato, composto da rappresentanti dell'Organizzazione di intelligence del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), del Ministero dell'intelligence, dell'esercito e del Comitato per la sicurezza nazionale del Parlamento, ha il compito di determinare coloro che sono soggetti alla nuova legge.
Filmare qualsiasi atto criminale per strada, compresi quelli che portano a lesioni o morte, sarebbe punibile dalla legge. "In caso di invio dei video o delle immagini a reti ostili o estere, l'autore sarà condannato al massimo della pena", si legge nel testo del ddl. Dopo aver ottenuto l'approvazione della commissione giustizia del parlamento, la nuova legge dovrà essere approvata dall’aula in seduta pubblica e, infine, deve essere approvato dal Consiglio dei Guardiani e notificato dal presidente.
Anche il capo della magistratura iraniana, Gholam-Hossein Mohseni Ejei, ha chiesto l'immediata incriminazione di chiunque pubblichi "una dichiarazione falsa o un'affermazione non documentata". Ha invitato i giudici a convocare quelle persone in tribunale il prima possibile e, se non forniscono prove di quanto da loro dichiarato, "è chiaro che stanno agendo in linea con gli obiettivi del nemico".
https://www.iranintl.com/en/202211284899