Secondo quanto riportato dall’ANSA il 21 giugno 2018, una sentenza della Corte Suprema di Cassazione avrebbe confermato le decisioni, prima, del Magistrato di Sorveglianza di Novara, poi, del Tribunale di Sorveglianza di Torino, di bloccare una missiva di Giuseppe Falsone, sottoposto al regime di 41 bis, nella quale il detenuto chiedeva a una sua congiunta di inviare 200 euro per l'iscrizione al Partito Radicale e/o a Nessuno tocchi Caino, cosa che, secondo i magistrati, sarebbe vietato da una circolare del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap).
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