Un tribunale militare della Somalia ha condannato a morte un militare il 15 marzo 2020 per aver ucciso un civile fuori dalla capitale somala, Mogadiscio

Un tribunale in Giappone il 16 marzo 2020 ha condannato a morte un uomo per gli omicidi di 19 persone in un centro di assistenza per disabili.

Quattro membri del gruppo islamista fuorilegge Jama'atul Mujahideen Bangladesh (JMB) sono stati condannati a morte il 15 marzo 2020 per aver ucciso un sacerdote hindù a Panchagarh nel 2016.

Un’alta corte del Territorio della Capitale Federale (FCT) riunitasi a Nyanya, nello stato nigeriano di Nasarawa, l’11 marzo 2020 ha condannato all’impiccagione Mohammed Tijani per aver ucciso un uomo.

Due prigionieri, Hossein Kachanloo di 60 anni e Abdullah Mohammadzadeh di 70 anni, sono stati impiccati il 12 marzo 2020 nella prigione di Urmia, nella provincia iraniana dell’Azerbaijan Occidentale.

Una corte d'appello di Kabul l'8 marzo 2020 ha condannato a morte quattro uomini per il sequestro e omicidio di un bambino di undici anni.

Sei persone sono state condannate a morte nella provincia vietnamita di Cao Bang il 9 marzo 2020 in relazione al traffico di 162 kg di droga.

Quattro ragazzi che in Egitto rischiavano la condanna a morte, il 9 marzo 2020 sono stati invece assolti da un tribunale del Cairo rispetto a tutte le accuse, ha confermato il gruppo per i diritti umani Reprieve.

Nella sessione penale dell'Alta Corte della Sierra Leone tenutasi a Port Loko, presieduta dal giudice Samuel O. Taylor, tre persone sono state condannate all’impiccagione e una a 40 anni di carcere, ha riportato il sito theorganiser.net il 9 marzo 2020.

Un tribunale della provincia vietnamita di Tay Ninh il 9 marzo 2020 ha condannato a morte una donna indonesiana per il traffico di 6,7 kg di metanfetamina attraverso il confine con la Cambogia.

Il Sudan ha in programma di depenalizzare l'apostasia quest'anno, ha detto un membro di un gruppo politico chiave coinvolto nel Governo di transizione del Paese.

Gli esperti delle Nazioni Unite per i Diritti Umani il 6 marzo 2020 hanno esortato le autorità egiziane a rilasciare quattro minorenni egiziani che sono stati processati con credibili accuse di tortura per estrarre confessioni e che rischiano condanne a morte in un processo di massa.