Luis Ramirez, 42 anni, è stato giustiziato mediante iniezione letale in relazione all’omicidio, avvenuto nel 1998, del fidanzato della sua ex moglie. Dietro un pagamento di 1.000 dollari, Ramirez avrebbe incaricato un killer di uccidere Nemecio Nandin, 29 anni.

una donna iraniana, identificata solo come Raheleh, è stata condannata a morte a Teheran per l’omicidio del marito.

l’organizzazione Save the Children esprime “grave preoccupazione” in relazione al caso di Sukur Ali, condannato a morte nel luglio 2001 per un crimine che avrebbe commesso a 14 anni.

la selezione dei giurati nei processi capitali negli Usa non avviene in base a criteri accettabili, inoltre alle giurie popolari non vengono forniti sufficienti elementi per decidere sulla vita o la morte degli imputati.

un cittadino italiano, il cinquantenne Stefano Pelliccia, residente a Roma, è stato arrestato in Thailandia per traffico di droga e rischia ora la condanna a morte.

per l'obiettivo della moratoria delle esecuzioni capitali alle Nazioni Unite serve un'alleanza che vada oltre l'Europa.

“Una condanna a morte di Saddam Hussein non sarebbe certo il modo migliore di presentarsi del nuovo Iraq, perché non ci sarebbe soluzione di continuità rispetto al passato”, ha dichiarato Sergio D’Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino, nel commentare l’inizio del processo contro l’ex dittatore iracheno.

le autorità libiche hanno respinto la richiesta del presidente Usa George W. Bush di liberare le cinque infermiere bulgare condannate a morte nel 2004 con l’accusa di aver intenzionalmente infettato centinaia di bambini libici con il virus Hiv.

il presidente Usa George W. Bush ha chiesto alla Libia di liberare le cinque infermiere bulgare condannate a morte nel 2004 con l’accusa di aver intenzionalmente infettato centinaia di bambini libici con il virus Hiv.

la Corte Suprema del Tennessee ha respinto all’unanimità un ricorso secondo cui la combinazione delle sostanze usate nelle iniezioni letali può provocare estremo dolore, in violazione della Costituzione, che vieta pene crudeli ed inusuali.

tre uomini sono stati condannati all’impiccagione dall’Alta Corte di Nagoya per aver commesso quattro omicidi, nel 1994.

una donna iraniana, identificata solo come Soghra, ed un cittadino afghano, identificato come Ali Reza, sono stati condannati rispettivamente alla lapidazione per adulterio e all’impiccagione per omicidio, riporta il giornale iraniano Shargh.