Un tribunale di Netrokona ha condannato a morte cinque latitanti con l'accusa di torture, rapimenti, omicidi e stupri commessi durante la Guerra di Liberazione nel 1971 a Purbodhala.

L’Alta Corte di Sindh (SHC) il 21 marzo 2019 ha annullato le condanne a morte di due imputati e li ha rilasciati, nel caso di un attacco con armi da fuoco contro un veicolo della polizia.

La Corte di Cassazione di Abu Dhabi il 22 dicembre 2018 ha confermato la condanna a morte di un pakistano per aver stuprato e ucciso un ragazzino di 11 anni.

Un padre e un figlio sono stati giustiziati l’11 marzo 2019 nel carcere di Birjand, capoluogo della provincia iraniana del Khorasan.

Un cittadino malese è stato giustiziato il 22 marzo 2019 nella prigione Changi di Singapore per un omicidio commesso nel 2015.

L’alta corte dello Stato di Ekiti, il 26 marzo 2019 ha condannato a morte un membro dell'Associazione dei Datori di Lavoro del Trasporto Stradale della Nigeria (RTEAN), Abednego Ajibola, per aver ucciso un suo collega durante una lite.

Il Consiglio degli Stati svizzeri ha concordato questa settimana di consentire l’estradizione dei terroristi nei loro paesi d'origine, anche se rischiano la condanna a morte.

Secondo una fonte di Iran Human Rights, nella mattinata del 13 marzo 2019 un prigioniero identificato come Salman Azarpanah è stato giustiziato nella prigione di Shirvan.

Un tribunale di Akure, nello stato nigeriano di Ondo, ha condannato all’impiccagione un uomo di mezza età, Chukwudi Onweniwe, per aver ucciso la sua fidanzata, Nifemi Adeyeye, una studentessa di HND del Rufus Giwa Polytechnic ad Owo (RUGIPO).

Un tribunale iracheno il 25 marzo 2019 ha condannato a morte un uomo yazida per aver aderito allo Stato islamico e aver partecipato a crimini contro il proprio gruppo religioso minoritario nella città di Sinjar (Shingal) nel 2014.

Un tribunale iracheno il 24 marzo 2019 ha condannato a morte un presunto terrorista per aver tentato di farsi esplodere tra le forze di sicurezza nella provincia di Salahuddin.