APPELLO URGENTE DI NESSUNO TOCCHI CAINO PER SALVARE LE VITE DEI PRIGIONIERI POLITICI NEL BRACCIO DELLA MORTE IN IRAN

18 Aprile 2025 :

Alla cortese attenzione di

Volker Türk, Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite
Mai Sato, Relatrice Speciale sulla situazione dei diritti umani in Iran
Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri in Italia

Nessuno tocchi Caino, l'organizzazione internazionale che ha portato al successo la battaglia per la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per una moratoria universale delle esecuzioni, vi chiede di operare in modo che siano fermate le imminenti esecuzioni di prigionieri politici nel braccio della morte in Iran.
Il 16 aprile 2025, cinque prigionieri politici condannati a morte – Vahid Bani Amerian, Seyed Mohammad Taghavi, Babak Alipour, Pouya Ghobadi e Shahrokh Daneshvarkar – dovevano essere trasferiti dal reparto 4 del carcere di Evin a Ghezel Hesar, una delle carceri dove viene eseguito il maggior numero di esecuzioni in Iran.
Il trasferimento dei condannati a morte è stato ordinato dal giudice penale Iman Afshari, secondo quanto dichiarato da Hedayatollah Farzadi, direttore del carcere di Evin. In risposta alle obiezioni dei prigionieri al trasferimento, Farzadi ha minacciato di trasferirli con la forza, avvalendosi delle guardie carcerarie.
In seguito agli ordini di Farzadi, dal 16 aprile le porte del reparto 4 di Evin sono state chiuse a chiave e i prigionieri sono stati isolati per impedire qualsiasi protesta.
Questi prigionieri sono stati condannati a morte nel dicembre 2024 dalla Sezione 26° del Tribunale Rivoluzionario di Teheran, presieduta da Iman Afshari, con l'accusa di "appartenenza all'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (OMPI/MEK)", "assemblea e collusione contro la sicurezza nazionale", "rivolta armata contro il regime", "formazione di un gruppo con l'intento di turbare la sicurezza nazionale" e "distruzione di proprietà pubblica con un'arma da lancio".
In precedenza, il 26 gennaio e il 3 aprile 2025, altri tre prigionieri politici – Behrouz Ehsani Eslamlou, Mehdi Hassani e Seyed Abolhassan Montazer – condannati a morte per accuse simili, sono stati improvvisamente trasferiti da Evin a Ghezel Hesar.
Nel frattempo, quattro prigionieri politici baluci, le cui condanne a morte sono divenute definitive, rischiano l'esecuzione. Il 9 aprile 2025, la richiesta di un nuovo processo per il prigioniero politico condannato a morte Abdolrahim Ghanbarzehi Gorgij è stata respinta. In precedenza, la Corte Suprema del regime aveva confermato le condanne a morte dei suoi tre coimputati – Eidou Shahbakhsh, Abdolghani Shahbakhsh e Soleiman Shahbakhsh, che aveva solo 12 anni al momento del presunto reato – e aveva respinto anche le loro richieste di nuovo processo.
L'Iran detiene il record mondiale di esecuzioni se si confronta il numero dei giustiziati con la popolazione iraniana. Lo scorso anno è stato raggiunto il terribile numero di quasi 1000 esecuzioni e quest'anno la situazione non sembra migliorare, con almeno 319 giustiziati dall'inizio dell'anno, secondo i nostri dati. I prigionieri politici nel braccio della morte iraniano, con il sostegno di centinaia di ONG internazionali e di personalità di spicco in tutto il mondo, chiedono la cessazione delle esecuzioni attraverso uno sciopero della fame non violento a cui danno corpo ogni martedì.
Siamo consapevoli che il potere del regime iraniano si basa sulla violenta repressione di qualsiasi dissenso, ma non possiamo essere complici di questo massacro.
Crediamo fermamente che la cessazione di queste imminenti esecuzioni e l'introduzione di una moratoria sulle esecuzioni capitali in Iran possano salvare vite umane e il nostro senso di umanità.
Per questo, vi chiediamo di fare tutto quanto in vostro potere per fermare questo orrore.

 

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