USA - Già dalla formazione delle giurie popolari la pena di morte riflette gravi pregiudizi razziali

USA - Fatal Flaws

23 Luglio 2025 :

08/07/2025 - USA. Un rapporto dell'ACLU (American Civil Liberties Union, la storica associazione per i diritti civili negli Usa, con l’attenzione principale rivolta ai diritti delle persone di colore) documenta come il processo di selezione delle giurie nei casi di pena di morte escluda sistematicamente i potenziali giurati afroamericani, le donne e le persone di fede, minando fondamentalmente la promessa costituzionale di un processo con una giuria composta da pari. Il rapporto, intitolato “Fatal Flaws: Revealing the Racial and Religious Gerrymandering of the Capital Jury” (Difetti fatali: alla scoperta della manipolazione razziale e religiosa della giuria capitale), esamina la pratica della “qualifica per la pena di morte”, un requisito che impone ai potenziali giurati di essere disposti a infliggere la pena capitale per poter far parte di una giuria capitale. Basandosi su ricerche condotte in diversi Stati, il rapporto mostra come questo processo crei giurie più bianche, più inclini a condannare e meno rappresentative delle comunità americane.

Per far parte di una giuria in un processo capitale negli Stati Uniti, un individuo deve prima dimostrare la propria disponibilità a condannare a morte un imputato. Questo processo, sebbene inteso a garantire l'imparzialità della deliberazione, esclude specifici gruppi demografici dal pool dei giurati. “Fatal Flaws” rivela che questo filtro ha un impatto sproporzionato sulle comunità di colore, in particolare sui neri, che storicamente hanno espresso tassi più elevati di opposizione alla pena di morte. L'esclusione è ancora più pronunciata per le donne nere. Anche le persone di fede, in particolare i quaccheri, i buddisti e i cattolici, sono spesso escluse dalle giurie a causa dei loro valori e delle loro credenze religiose.

Il rapporto richiama l'attenzione su diversi studi che hanno documentato l'impatto discriminatorio del processo di qualificazione per la pena di morte. Uno studio condotto nel 2016 in California, che ha intervistato 500 adulti idonei a far parte di una giuria nella contea di Solano, ha rilevato che le persone di colore e le donne erano più soggette dei loro omologhi bianchi o maschi ad essere escluse dalla selezione a causa della qualificazione per la pena di morte. Il 37% degli intervistati di colore è stato escluso a causa della sua opposizione alla condanna a morte, mentre solo il 20% degli intervistati bianchi è stato escluso. Lo stesso studio ha rilevato che, sebbene le donne costituissero poco meno della metà degli intervistati (49%), rappresentavano il 63% di coloro che sono stati esclusi a causa della loro opposizione alla pena capitale. Un'analisi del 2022 su dieci processi capitali nella contea di Wake, North Carolina, ha rilevato che il processo di qualificazione per la pena di morte escludeva in modo sproporzionato i giurati religiosi. Il 20% dei potenziali giurati che si identificavano come religiosi sono stati rimossi a causa della qualificazione per la pena di morte, mentre solo il 12% dei giurati che si identificavano come non religiosi sono stati rimossi. In media, il 14% di tutti i potenziali giurati viene rimosso durante la qualificazione per la pena di morte, ma il 27% dei potenziali giurati cattolici è stato rimosso.

Fatal Flaws sostiene che la qualificazione per la pena di morte crea un paradosso costituzionale in cui gli individui che rischiano la pena capitale hanno giurie meno rappresentative delle loro comunità rispetto agli imputati che rischiano pene meno severe. Brian Stull, vicedirettore dell'ACLU Capital Punishment Project, considera questa pratica una violazione dei diritti costituzionali: “Le giurie che ne risultano non riflettono le nostre comunità, condannano più frequentemente e sono composte in modo da ignorare le prove a favore dell'alternativa dell’ergastolo, in violazione della nostra Costituzione”. Il signor Stull conclude: “La giustizia dipende dalla parità di accesso alla giuria. Dobbiamo esigere che questo ciclo di discriminazione ed esclusione abbia fine una volta per tutte”.

Il rapporto si conclude con diverse raccomandazioni. Esorta i parlamenti dei singoli stati ad approvare leggi che impediscano l'esclusione dalla giuria sulla base dell'opposizione alla pena di morte nei casi capitali; chiede ai tribunali di riesaminare la giustificazione del continuo ricorso alla qualificazione per la pena di morte, in particolare negli Stati in cui non sono tenuti per legge a utilizzare tale procedura; invita i pubblici ministeri a non interrogare i potenziali giurati sul loro sostegno o opposizione alla pena di morte; e incoraggia gli avvocati della difesa a contestare la pratica della qualificazione per la pena di morte con prove dei suoi effetti discriminatori.

https://deathpenaltyinfo.org/aclu-report-shows-how-death-penalty-jury-selection-discriminates-against-black-americans-women-and-people-of-faith

 

altre news