la presidente filippina Gloria Arroyo ha sospeso le esecuzioni di 14 condannati a morte, le cui iniezioni letali erano state fissate per maggio.

Shanmugam Ragupathi, di etnia Tamil, è stato liberato in seguito all’annullamento della sua condanna a morte da parte della Corte Suprema.

sono almeno 23 le persone impiccate finora in Iran nel 2005, e 42 quelle condannate a morte, ha reso noto il 21 febbraio il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, aggiungendo che sono almeno 30 i minorenni e 15 le donne attualmente rinchiusi nei bracci della morte iraniani.

la fine di 16 condannati a morte palestinesi potrebbe diventare più vicina se il muftì di Gerusalemme, Sheikh Ikrima Sabri, si pronunciasse in favore delle loro esecuzioni.

in occasione della prossima sessione della Commissione Onu sui Diritti Umani, l’Unione Europea dovrebbe presentare risoluzioni incentrate sulla situazione dei diritti umani in diversi paesi del mondo.

una corte d’appello yemenita ha confermato la condanna a morte di Abd al-Rahim al-Nashiri, in relazione all’attentato realizzato nel 2000 contro il Cole, una nave militare Usa.

Moussa Ali, 45 anni, e suo figlio Rasoul, 16 anni, rischiano di essere presto giustiziati.

“I condannati a morte” è il titolo della mostra del fotografo Oliviero Toscani inaugurata a Salonicco.

la Camera dei Rappresentanti del New Mexico (Stati Uniti) ha approvato un disegno di legge che abolisce la pena di morte, sostituendola con l’ergastolo senza condizionale.

la Corte Suprema degli Stati Uniti, con 5 voti contro 4, ha stabilito che l’esecuzione di minorenni è una pena crudele ed inusuale e per questo incostituzionale; la decisione ha effetto immediato per circa 70 detenuti nei bracci della morte degli Stati Uniti.

l’Ayatollah Mahmud Hashemi Shahroudi, capo della magistratura iraniana, ha ordinato di rimandare le impiccagioni dei fratelli Shahram e Farhang Pourmansuri, e del loro cognato Khaled Hardani.

Zamal Gazi, Kawsar e Khabir Gazi, originari del villaggio di Kalibari nell’area di Amtali, sono stati condannati a morte, in Bangladesh, per gli omicidi di Tofazzel e di sua figlia Lipi, residenti nello stesso villaggio.