USA: PRESENTATO RICORSO PER CONSENTIRE AI MEDIA DI ASSISTERE ALL’INTERA PROCEDURA DI ESECUZIONE IN OKLAHOMA, AUTOPSIA RIVELA CHE CLAYTON LOCKETT È MORTO PER L’INIEZIONE LETALE NON DI INFARTO

29 Agosto 2014 :

due giornali, l’Oklahoma Observer e The Guardian U.S., hanno intentato una causa presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti contro il capo del Department of Corrections Robert Patton e la direttrice del penitenziario statale Anita Trammell.
Il ricorso giurisdizionale sostiene che, nell’esecuzione di Clayton Lockett il 29 aprile 2014, ai media è stato impedito di assistere all’intero processo com’è previsto in entrambe le costituzioni degli Stati Uniti e dell’Oklahoma. In particolare, sottolinea il fatto che la tendina tra la sala di osservazione e la camera di esecuzione non è stata aperta se non più di un’ora dopo che Lockett era stato portato nella camera della morte.
Secondo la relazione del Department of Corrections, fu durante quel periodo che il personale medico ha lottato per inserire l’ago che avrebbe somministrato i farmaci letali a Lockett. L’autopsia indipendente pubblicata il 28 agosto ha concluso che la morte di Clayton Lockett è stata provocata da “esecuzione giudiziaria per iniezione letale” e non da un attacco di cuore, come i funzionari della prigione avevano concluso al momento. L’autopsia, condotta dal Southwestern Institute of Forensic Sciences di Dallas, in Texas, ha elencato in dettaglio i numerosi punti in cui i funzionari hanno tentato di praticare l’iniezione, tra cui inguine, torace, collo, entrambe le braccia e uno dei suoi piedi.
“Lo Stato ha precluso l’accesso al momento più critico del procedimento di esecuzione”, hanno dichiarato gli avvocati nell’esposto, “quando era evidente che il procedimento di iniezione letale si stava discostando dal protocollo standard”. L’American Civil Liberties Union di Oklahoma, che ha presentato il ricorso, ha detto che questa violazione ha colpito al cuore la nostra convinzione che il Governo è del popolo e per il popolo. “Indipendentemente da come i cittadini dell’Oklahoma la pensino sulla pena di morte”, ha detto Ryan Kiesel, direttore esecutivo dell’ACLU di Oklahoma, “penso che siamo tutti d’accordo che quando il Governo esercita un potere assoluto – che è quello di togliere intenzionalmente la vita – non dovrebbe farlo in segreto”.
I ricorrenti sono alla ricerca di una pronuncia in sede giurisdizionale che obblighi lo Stato a chiarire nel suo protocollo di esecuzione che la tendina sia aperta non appena il condannato viene portato nella camera della morte e non sia chiusa fino a quando la dichiarazione di morte non sia stata pronunciata o l’esecuzione sospesa. E vogliono ottenere questo prima della prossima esecuzione, prevista per il 13 novembre. Lo Stato ha 20 giorni di tempo per rispondere al ricorso.
 

altre news