CINA: A RISCHIO 109 UIGURI RIMPATRIATI DALLA THAILANDIA

10 Luglio 2015 :

la Thailandia ha rimpatriato oltre 100 uiguri in Cina, ignorando la persecuzione che questa minoranza etnica subisce da parte del governo cinese, mentre manifestanti in Turchia, Paese che ha accettato in precedenza un altro gruppo di rifugiati uiguri, hanno saccheggiato il Consolato thailandese.
Un portavoce del governo, il Gen. Magg. Verachon Sukhonthapatipak ha detto che la Thailandia ha avuto rassicurazioni da parte delle autorità cinesi in merito alla sicurezza dei 109 uiguri.
Tuttavia a Pechino la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying ha detto che la Cina prenderà provvedimenti contro coloro che sono sospettati di aver violato la legge.
Il gruppo era rimasto in Thailandia per oltre un anno, insieme ad altri che erano fuggiti dalla Cina e affermavano di essere cittadini turchi, ha detto Verachon. Le autorità thailandesi hanno cercato di verificare le loro nazionalità prima di trasferirli, ha aggiunto.
"Abbiamo scoperto che circa 170 di loro erano turchi, così di recente sono stati inviati in Turchia", ha detto. "E circa 100 erano cinesi, così sono stati inviati in Cina a partire da questa mattina, con l'accordo che la loro sicurezza è garantita secondo i principi umanitari".
Gli Uiguri sono una minoranza musulmana di lingua turca nella regione occidentale cinese dello Xinjiang. La minoranza subisce una repressione culturale e religiosa nonché l’emarginazione economica sotto il dominio cinese. L'ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati si è detto "scioccato”, ritenendo l'azione della Thailandia "una flagrante violazione del diritto internazionale".
"Esorto vivamente le autorità thailandesi ad esaminare la questione e mi appello alla Thailandia affinché onori i suoi obblighi internazionali fondamentali," ha detto in un comunicato Volker Türk, Assistente Alto Commissario per la Protezione dell’UNHCR. Türk ha aggiunto che queste deportazioni violano il diritto alla protezione rispetto al rimpatrio in un Paese in cui la persona ha motivo di temere persecuzioni, ed è stato descritto dall’UNHCR come "la pietra angolare dell’asilo e del diritto internazionale dei rifugiati."
L'Agenzia delle Nazioni Unite ha detto di aver più volte sollevato la questione dei profughi uiguri con il governo thailandese, e "in risposta, all'agenzia è stata data assicurazione che la questione sarebbe stata trattata in conformità con le norme giuridiche internazionali, e che il gruppo avrebbe continuato a ottenere protezione."
La posizione della Cina è che gli uiguri hanno lasciato il Paese illegalmente.
"I dipartimenti competenti cinesi porteranno coloro che sono sospettati di gravi crimini davanti alla giustizia, secondo la legge", ha detto Hua Chunying ai giornalisti. "Quanto a coloro che non sono sospettati di aver commesso crimini o che commettono reati minori, li tratteremo in maniera adeguata". In Turchia, che ha legami culturali con gli uiguri e ha accettato di prendere altri 170 profughi nonostante le obiezioni della Cina, manifestanti uiguri hanno preso d'assalto e vandalizzato il Consolato thailandese a Istanbul. L'ufficio è stato chiuso il 9 luglio.
I manifestanti sventolavano bandiere uigure e hanno tolto la bandiera thailandese, fracassato finestre, quadri e mobili all'interno del consolato. La polizia ha permesso a circa 100 dimostranti di pregare davanti al consolato prima di portare via nove di loro per interrogarli.
L'Ambasciata di Thailandia ha emesso un comunicato esortando i propri cittadini in Turchia di stare in allerta per "espressioni di insoddisfazione rispetto al trattamento da parte della Thailandia degli uiguri che sono entrati illegalmente nel Paese."
Ha inoltre consigliato alle guide turistiche di non esporre la bandiera thailandese durante viaggi in Turchia e ha invitato i thailandesi ad evitare eventuali zone in cui si verificano proteste.
Per il Congresso Mondiale Uiguro, organizzazione con sede in Germania, le persone rimpatriate potrebbero affrontare accuse penali e punizioni dure, anche l’esecuzione capitale, sotto l’opaco sistema giudiziario della Cina - ragioni principali per cui sono fuggiti dalla Cina. La Cina accusa i separatisti uiguri di terrorismo nello Xinjiang, dove la violenza etnica ha provocato centinaia di morti negli ultimi due anni.
 

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