governo: monarchia costituzionale
stato dei diritti civili e politici: Parzialmente libero
costituzione: firmata da re il 24 agosto 2007
sistema giuridico: si basa sul sistema civile con influenze di common law inglese
sistema legislativo: bicamerale, Senato (Wuthisapha) e Camera dei Rappresentanti (Sapha Phuthaen Ratsadon)
sistema giudiziario: Corte Suprema, giudici nominati dal Re
religione: 94,6% buddisti; 4,6% musulmani; 0,7% cristiani; 0,1% altri
metodi di esecuzione: iniezione letale
braccio della morte: 832 di cui 127 condannati in via definitiva (al 24 agosto 2009, secondo la stampa thailandese)
Data ultima esecuzioni: 0-0-2003
condanne a morte: 9
Esecuzioni: 0
trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (con riserva all'art. 6, che vieta di condannare a morte i minori)
Convenzione sui Diritti del Fanciullo
Convenzione contro la Tortura ed i Trattamenti e le Punizioni Crudeli, Inumane o Degradanti
Statuto della Corte Penale Internazionale (esclude il ricorso alla pena di morte) (solo firmato)
situazione:
In base al solo codice penale, vi sono 35 crimini capitali, da quelli contro il Sovrano,al tradimento, omicidio, violenza carnale quando la vittima muore all’incendio e rapina nel corso della quale si verifichi un omicidio. L’abuso di potere da parte di un legislatore a fini personali è punibile con la pena capitale anche se in pratica non è mai stata richiesta in questi casi. La pena di morte si può applicare anche per il traffico di eroina e anfetamine, soprattutto se i prigionieri sono giudicati colpevoli dopo essersi dichiarati innocenti all'inizio del processo. Un’ammissione di colpevolezza determina maggiore clemenza da parte dei giudici: da 25 anni di reclusione all’ergastolo invece della condanna a morte.
Dopo il giudizio finale l’esecuzione deve essere sospesa per 60 giorni per permettere al condannato di presentare la richiesta per il perdono del re. La maggior parte delle sentenze capitali sono commutate dalla grazia regale. Se viene concesso il perdono, l’esecuzione viene commutata in ergastolo.
Non si è mai saputo in anticipo quando un’esecuzione viene portata a termine. Di solito l’ordine di esecuzione viene trasmesso la mattina e l’esecuzione avviene il pomeriggio dello stesso giorno. Una donna incinta non può essere giustiziata finché il bambino non è nato. Anche i malati di mente non possono essere giustiziati, almeno finché non sono guariti. Se questa condizione persiste per più di un anno, la condanna viene commutata in ergastolo.
Il 9 maggio 2003, il Senato thailandese ha approvato un disegno di legge che proibisce la condanna a morte e l’ergastolo per i minori di 18 anni, una proposta che era stata approvata in prima lettura dalla Camera il 20 novembre 2002. La sanzione massima per i minorenni è stata portata a 50 anni di detenzione.
Le esecuzioni in Thailandia sono riprese nel 1995, dopo una sospensione di fatto durata otto anni. Notizie fondate parlano di maltrattamenti e torture da parte della polizia nei confronti di sospettati in attesa del processo. Le confessioni in queste condizioni sono usate regolarmente nei processi anche se gli imputati denunciano di aver subito torture per farli confessare.
Il 19 ottobre 2003, dopo 68 anni e 319 giustiziati tramite plotone (316 uomini e tre donne), è entrato in vigore un emendamento al Codice Penale che introduce l’iniezione letale come metodo di esecuzione. Prima ancora della fucilazione la Thailandia giustiziava i condannati con la decapitazione.
Il 12 dicembre 2003, le prime esecuzioni tramite iniezione letale sono state eseguite nel famigerato carcere di Bang Kwang nei confronti di tre persone accusate di traffico di droga e dell’autore di un omicidio. Per le esecuzioni sono state utilizzate tre droghe: la prima ha sedato i condannati, la seconda ne ha rilassato i muscoli e la terza ne ha fermato il cuore.
Le esecuzioni nel 2003 sono state 4, effettuate tutte con il nuovo metodo dell’iniezione letale. Nel 2002 erano state 9 e 18 nel 2001.
Nel 2009 sono state effettuate 2 esecuzioni, le prime dal 2003.
Il 18 dicembre 2008 la Tailandia ha votato contro la risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.