26 Aprile 2025 :
Un uomo di fede cristiana è stato condannato a morte in Pakistan il 21 aprile 2025 per aver “profanato il Corano”.
Il condannato, che ha 36 anni e risiede a Jaranwala, presenterà appello contro la sentenza emessa da un tribunale antiterrorismo, che al contempo ha assolto altri due imputati per blasfemia.
L'atto di profanazione del Corano, che sarebbe avvenuto nel 2023, portò a una serie di attacchi di massa contro un quartiere cristiano, in cui centinaia di case e chiese furono incendiate e migliaia di persone furono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni.
Oltre alla pena di morte, l’imputato è stato condannato anche all'ergastolo e a una multa di 3,5 milioni di rupie.
Il tribunale ha stabilito che l'uomo abbia tentato di incastrare un padre con suo figlio posizionando le loro fotografie accanto a pagine strappate del Corano, creando la falsa impressione che avessero profanato il libro sacro.
La blasfemia è punibile in Pakistan con la morte.
Nessuno è stato giustiziato nel Paese per questo “reato”, ma numerosi accusati sono stati linciati da folle rabbiose.
Jaranwala è stata teatro di oltre venti incendi di chiese, perpetrati da folle, tra cui islamisti di estrema destra, nel 2023.
Il 16 agosto, in seguito alla notizia della profanazione del Corano da parte di due uomini del posto, sono scoppiate delle rivolte e centinaia di uomini armati di bastoni e pietre hanno attaccato la comunità cristiana della città.
Anche le chiese sono state attaccate, con i rivoltosi che le hanno vandalizzate o incendiate.
Rizwan Khan, il capo della polizia regionale, ha dichiarato che 129 persone sono state arrestate subito dopo le violenze della folla.
Si stima che un totale di 380 persone siano state arrestate in seguito alle rivolte, mentre il governo ha promesso di contribuire a ricostruire sia la fiducia che gli edifici danneggiati.
All'epoca, il Primo Ministro ad interim del Pakistan, Anwar ul-Haq Kakar, criticò i rivoltosi e li invitò a porre fine alla violenza, affermando: "Saranno presi provvedimenti severi contro coloro che violano la legge e prendono di mira le minoranze".
La legge pakistana sulla blasfemia deriva dall'articolo 295-C del Codice penale pakistano.