ZIMBABWE: MINISTRO EMMERSON MNANGAGWA, “ABOLIRE DEL TUTTO LA PENA CAPITALE”

Emmerson Mnangagwa

14 Marzo 2015 :

intervenendo a un meeting sulla Costituzione a Marondera, il Presidente facente funzione dello Zimbabwe, oltre che Ministro della Giustizia, degli Affari Legali e Parlamentari, Emmerson Mnangagwa, ha ribadito di volere la pena di morte “totalmente” abolita dalla Costituzione.
La nuova Costituzione ha messo fuorilegge la pena di morte per le donne e gli uomini minori di 18 anni e ultra settantenni. Ma Mnangagwa, da sempre contrario alla pena capitale, ha detto che la forca va risparmiata anche per gli uomini per i quali l’esecuzione è consentita.
“Sono felice che le donne siano state escluse dalla pena di morte, ma ora io sto lottando perché anche voi uomini non possiate essere impiccati”, ha detto tra gli applausi dalla folla.
“I miei colleghi possono dire quello che vogliono, ma io penso che il progresso della società è abolire la pena di morte, ferme restando le pesanti sanzioni per coloro che commettono reati gravi come omicidio, rapina e così via… I tribunali possono condannarli addirittura all'ergastolo, non sono contrario a questo, lo sostengo, sono solo contro l'esecuzione di un essere umano, perché ho sperimentato questo, ho rischiato di essere impiccato.”
“Non m’importa di quello che pensate, anche se tutti voi la volete, io non la voglio. Quando il Presidente [Mugabe] mi ha nominato Ministro della Giustizia, gli ho detto chiaro e tondo che se mi metteva lì io non avrei mai fatto impiccare la gente.”
Il Vice Presidente Mnangagwa è scampato alla forca per sabotaggio negli anni 60, durante il dominio coloniale, sol perché era minore di 21 anni. Ha suscitato l’ilarità generale quando ha detto che avrebbe automaticamente scampato la forca una seconda volta oggi che ha ormai più di 70 anni. Il 14 novembre 2014, una delegazione di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito ha incontrato ad Harare il Ministro della Giustizia Emmerson Mnangagwa, il quale ha voluto raccontare come, durante la sua detenzione nella prigione di Harare, ha dovuto accompagnare alla forca numerosi suoi compagni e, dopo l’impiccagione, seppellirli nel parco del carcere. Da allora ha maturato una convinzione abolizionista e si è sempre rifiutato di firmare condanne a morte durante i due mandati in cui, è stato responsabile della giustizia dello Zimbabwe.
 

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