29 Settembre 2018 :
Ulteriori dati rilevabili dal “Crime in the United States, 2017” (CIUS). Come avevamo già visto, per l’anno 2017 il rapporto (curato dal Bureau of Justice Statistics all’interno del Federal Bureau of Investigation) conta 17.284 omicidi. Nel 2016 erano stati 17.413, 15.696, nel 2015, 14.164 nel 2014, e 14.139 nel 2013. Il “salto” degli ultimi 2 anni viene interpretato non come un effettivo aumento delle uccisioni, quanto piuttosto come una aumentata accuratezza nella raccolta di dati.
Negli scorsi anni infatti due approfonditi studi condotti dai mass media su questi dati raccolti dal Fbi stimavano che circa 2.000 omicidi l’anno non venissero registrati. Il FBI riconosce l’incompletezza dei propri dati, spiegata dal fatto che le polizie locali non hanno l’obbligo di fornire tutti gli aggiornamenti relativi a questo tipo di “crimine”. Nelle ultime 2 edizioni del CIUS ha aggiunto in evidenza nelle sue tabelle che i dati vengono forniti “su base volontaria da oltre 18.000 corpi di polizia cittadini, universitari o di college, statali, tribali e federali che partecipano volontariamente al programma”.
Alcuni dati sugli omicidi sono interessanti, ma gli autori del rapporto segnalano di aver potuto lavorare su dati incompleti. Nel 2017, la maggior parte (78,4%) delle 15.129 vittime di omicidi per le quali sono stati ricevuti dati supplementari erano di sesso maschile. Delle vittime di omicidio per le quali era nota la razza, il 51,9% erano neri o afroamericani, il 43,5% erano bianchi e il 3,0% erano di altre razze. La razza era sconosciuta per 243 vittime. Più del 45 percento (45,6) di tutti gli omicidi per i quali il programma UCR ha ricevuto dati supplementari sono stati casi di singola vittima / singolo colpevole. Tra i sospettati per i quali era noto il sesso, l'88,1% era di sesso maschile. Quando la razza del sospettato era conosciuta, il 54,2% erano neri o afroamericani, il 43,1% erano bianchi e il 2,6% erano di altre razze. La razza era sconosciuta per 5.368 sospettati. Più del 72 percento (72,6) degli omicidi per i quali l'FBI ha ricevuto dati sulle armi ha comportato l'uso di armi da fuoco. Nel 2017 le pistole hanno rappresentato il 64,0 per cento delle armi da fuoco utilizzate negli omicidi. Nel 2017, il 28,0% delle vittime di omicidio è stato ucciso da qualcuno che conoscevano a parte i familiari (conoscente, vicino, amico, fidanzato, ecc.), Il 12,3% è stato ucciso dai familiari e il 9,7% è stato ucciso da estranei. Il rapporto tra vittime di omicidi e sospettati era sconosciuto nel restante 50,0 per cento degli omicidi.
Le circostanze sono state accertate per il 59,8% degli omicidi per i quali sono stati riportati dettagli supplementari. Di questi, il 39,0 per cento delle vittime sono state uccise durante discussioni e “triangoli amorosi”. Omicidi “criminali” (ossia avvenuti in concomitanza con la commissione di un altro crimine come stupro, rapina, furto, ecc.) hanno rappresentato il 24,7 per cento degli omicidi per i quali erano note le circostanze.
Ai 17,250 omicidi propriamente detti devono essere aggiunti i cosiddetti “omicidi giustificati”, ossia quelli compiuti dalla polizia nello svolgimento delle proprie funzioni, o da privati cittadini per quella che viene considerata legittima difesa. Nel 2017, secondo il FBI, la polizia ha ucciso 429 “felons” (il termine indica che secondo la polizia erano colpevoli di qualcosa), mentre 353 persone che stavano commettendo reati sono stati uccisi da privati cittadini. Il rapporto di quest’anno corregge al rialzo le cifre fornite per il 2016: il numero di vittime della polizia del 2016 erano indicate in 429, ora sono portate a 444. Viene corretto con +6 unità (da 331 a 337) anche il numero di uccisi “legittimamente” dai cittadini nel 2016. Il dato degli omicidi compiuti dalla polizia è stato contestato da alcune banche dati online compilate da volontari che stimano in circa/oltre 1.000 l’anno le vittime della polizia.
Secondo “Fatal Force” del Washington Post, nel 2017 le persone uccise dalla polizia sono state 987. Secondo “Fatal Encounters” sono stati 1.750 i morti nel 2017. Secondo “The Counted” (The Guardian), i morti sono stati 1093 nel 2016, compresi 20 minorenni. The Counted sembra abbia smesso di registrare i dati dopo il dicembre 2016.
Un articolo scientifico pubblicato il 10 ottobre 2017 su “PLoS Medicine” mette a confronto i vari database indipendenti, e cerca di calcolare le discrepanze statistiche. Conclude che le forze di polizia tendono a fornire solo i dati sugli “omicidi giustificati” mentre cercano di glissare sulle persone uccise “per sbaglio”, mentre i data base indipendenti li contano. Nei database, ad esempio, si trovano decine di casi di vittime della polizia che hanno pochi mesi o pochi anni di età, quindi difficilmente considerabili “felons”, ma al tempo stesso certamente vittime di una qualche forma di abuso di forza da parte delle forze dell’ordine.
Tornando al rapporto generale del FBI, gli Stati Uniti vengono divisi in quattro macrozone. Come avviene da molto tempo, il tasso di omicidi più basso (3,5 casi ogni 100.000 abitanti) si registra nel Nord-Est, in una zona del paese dove la pena di morte è stata quasi completamente abolita da tempo. All’interno della macrozona del Nord-Est, il New England (Connecticut, Maine, Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island, Vermont, tutti stati abolizionisti, tranne il New Hampshire che però non compie esecuzioni dal 1939) ha un tasso ancora più basso: 2.3x100.000.
Gli stati che registrano più omicidi sono Illinois (997, con 12,8 milioni di abitanti), Florida (1.057, con 20,9 milioni di abitanti), Texas (1.412, con 28,3 milioni di abitanti) e California (1.830, con 39,5 milioni di abitanti). Gli stati che hanno meno omicidi (ma anche meno abitanti) sono:
North Dakota (10, con 750.000 abitanti); New Hampshire (14, con 1,3 milioni di abitanti); Vermont (14, con 600.000 abitanti); Wyoming (15, con 580.000 abitanti). Quanto al tasso di omicidi ogni 100.000 abitanti, il dato più neutro, il più alto si registra a Puerto Rico (20,3); District of Columbia (16,7); Louisiana (12,4); Missouri (9,8); Nevada (9,1); e Maryland (9,0).
Nel complesso, come sempre, il tasso di omicidi più alto (6,4) è quello del Sud, dove il ricorso alla pena di morte è di gran lunga il più alto del paese.
Per avere una misura di comparazione, in Italia ("Delitti denunciati dalle forze di polizia all'autorità giudiziaria" a cura di ISTAT nel 2016 ci sono stati 397 omicidi, e 355 nel 2017. Secondo i dati del Ministero dell’Interno ("Rapporto sulla criminalità in Italia") gli omicidi sono stati inferiori di qualche unità: 389 nel 2016 e 343 nel 2017. In Italia in anni recenti il numero di omicidi più alto si registrò nel 1991, con 1.916. Da allora è andato sempre calando.
Con i numeri attuali, il tasso omicidiario italiano è inferiore allo 0,6. Secondo i dati di Eurostat pubblicati nell’agosto 2018 riferiti al 2016, in Europa (Unione Europea) 13 stati hanno un tasso di omicidi inferiore all’1x100.000. questi paesi sono: (partendo dal più basso) Slovenia, Austria Repubblica Ceca, Spagna, Portogallo, Polonia, Italia, Paesi Bassi, Grecia, Irlanda, Danimarca, Lussemburgo, Germania e Irlanda del Nord. Altri 11 paesi hanno un tasso inferiore a 1,5x100.000: Croazia, Svezia, Slovacchia, Scozia, Bulgaria, Malta, Inghilterra e Galles, Romania, Cipro, Francia e Finlandia.
Nella Comunità Europea solo la Lettonia (5,6) e la Lituania (4,9) hanno un tasso paragonabile a quello Usa. In Europa (fuori dall’Unione Europea) la Russia, con 10,8x100.000 ha un tasso di omicidi doppio di quello medio degli Usa. Nel complesso, nel corso del 2017, negli Usa sono stati effettuati poco più di 10,5 milioni di arresti. La tabella 29 del rapporto indica i dati relativi a 26 “fasce di reati”: 1,6 milioni di persone sono state arrestate per reati di droga, 1,25 milioni per “reati contro la proprietà”, 990.000 per guida sotto l’effetto di alcol o droga, 950.000 per furto, 518.000 per “reati violenti” (di cui 12.208 per omicidio), oltre 920 mila per reati relativi alle leggi sui liquori, l’ubriachezza, o disturbo della quiete pubblica, 23.000 per stupro (su 135.000 casi denunciati), e 480.000 per rapina o aggressione aggravata. Il 73% delle persone arrestate sono maschi. Nel 2017 il 68.9% delle persone arrestate era di razza bianca, 27.2% nera, e il restante 3,9% di altre razze. Il rapporto contiene moltissimi altri dati, compreso il numero di poliziotti e dipendenti civili dei vari corpi di polizia. Come media generale, negli Stati Uniti ci sarebbero 2,4 agenti di polizia ogni 1.000 abitanti, più 1 dipendente civile. Informazioni dettagliate “amministrative” sono state fornite “solo” da 13.128 corpi di polizia. Questi 13.128 corpi nel complesso hanno 956.000 dipendenti tra agenti 70%) e civili. Il 73,2 degli agenti+civili è maschio, il 26,8 femmina.
Una stima del numero di detenuti nelle carceri Usa aggiornata al 31 dicembre 2017 è stata effettuata dal VERA Institute of Justice. Secondo il rapporto “People in Prison in 2017”, 1,306,300 persone erano detenute nelle carceri statali (-9,900 rispetto all’anno precedente), 183,300 nelle carceri federali (-5,900 rispetto all’anno precedente). Questo rapporto però non tiene conto delle carceri di contea e locali.
Par avere dati completi ci si deve rifare al rapporto Prisoners In 2016 (NCJ 251149) pubblicato nel gennaio 2018, che però ha i dati aggiornati al 31 dicembre 2016. Nelle 102 carceri federali e 1.719 carceri statali degli Stati Uniti erano detenute 1,51 milioni di persone, con una diminuzione di 21.200 unità (1%) rispetto ad un anno prima, e di 56.200 unità rispetto al 2014. Secondo un altro rapporto ufficiale (Correctional Populations in The United States, 2016 - NCJ 251211) altre 740,700 persone sarebbero detenute nelle 3.163 carceri locali [come è noto, negli Stati Uniti si usano due termini diversi: Prison è il carcere statale o federale, Jail è il carcere locale]. Il sistema carcerario Usa ha anche 80 carceri locali nelle contee indiane, 1.852 centri per minori, prigioni militari, centri di detenzione per immigrati, ospedali psichiatrici statali e centri post-detenzione. Oltre 4,5 milioni di persone sono in libertà vigilata o in libertà condizionale. Sommando queste diverse categorie di “esecuzione pena”, Il numero complessivo delle persone che vengono definite “sotto la supervisione dei sistemi correzionali per adulti” è di 6.613.500 (62.700 meno dell’anno precedente): 2.162.400 persone effettivamente detenute, e 4.537.100 nei regimi alternativi. Secondo uno studio di Prison Policy Initiative (Mass Incarceration: The Whole Pie 2017), le donne detenute in carceri federali, statali e locali erano 219.000, poco meno del 10% del totale. I minorenni poco meno di 50.000. Circa 128.300 detenuti di 30 stati e del circuito federale sono tenuti in carceri gestite da privati. Il numero complessivo dei detenuti sta diminuendo lentamente ma costantemente dal 2007 ad oggi. In proporzione alla popolazione il calo in 10 anni è stato del 18%. Il tasso di detenzione nel 2016 è stato di 830 persone detenute ogni 100.000 abitanti. La percentuale di cittadini statunitensi che ricadevano nella definizione di “sotto la supervisione dei sistemi correzionali” (compresi quindi i regimi alternativi), nel 2016 era del 2,64%.