22 Gennaio 2025 :
20/01/2025 - USA. Tra gli ordini esecutivi del primo giorno, il Presidente Trump revoca la moratoria sulle esecuzioni federali
E “ordina” un maggiore ricorso alla pena di morte federale
Il 20 gennaio 2025, il Presidente Donald Trump ha firmato più di due dozzine di ordini esecutivi, tra cui un invito a “ripristinare” la pena di morte federale. L'ordine, pur mancando di molti dettagli importanti, incarica il Procuratore generale del Dipartimento di Giustizia di “perseguire la pena di morte per tutti i crimini di una gravità tale da richiederne l'uso”, tra cui l'uccisione di un agente delle forze dell'ordine o “un crimine capitale commesso da uno straniero illegale presente in questo Paese” e di incoraggiare i procuratori generali degli Stati a seguire la stessa impostazione anche nei casi non federali. Il Presidente Trump chiede inoltre al Procuratore generale di “intraprendere tutte le azioni necessarie e lecite” per garantire che gli Stati in cui vige la pena capitale abbiano sufficiente accesso ai farmaci necessari per le esecuzioni con iniezione letale. L'ordine prevede anche che il procuratore generale cerchi di annullare qualsiasi precedente della Corte Suprema che “limiti l'autorità dei governi statali e federali di imporre la pena capitale”.
Molte delle dichiarazioni contenute nell'ordine esecutivo si limitano a riecheggiare la retorica della campagna elettorale precedente, senza fornire dettagli importanti o affrontare il fatto che precedenti legali consolidati o leggi dovrebbero essere modificati dalla Corte Suprema degli Stati Uniti o dal Congresso per rendere le proposte una realtà.
Per quanto riguarda le recenti commutazioni dei condannati a morte federali, l'Ordine esecutivo chiede al Procuratore generale di valutare la posizione di ciascuno dei 37 uomini le cui condanne a morte federali sono state commutate dall'ex presidente Joe Biden nel dicembre 2024. Il Procuratore generale dovrebbe intraprendere azioni legali per garantire che ciascuno di questi individui “sia imprigionato in condizioni coerenti con la mostruosità dei loro crimini e delle minacce che rappresentano”. Il Procuratore generale, secondo l'Ordine, dovrebbe anche valutare se questi individui possono essere accusati di crimini capitali a livello statale e “raccomanderà le azioni appropriate alle autorità statali e locali”. Sostanzialmente, Trump, che non può annullare le commutazioni di Biden, chiede al Procuratore Generale di attivarsi perché nei confronti dei “graziati” vengano emesse, in sostituzione di quelle federali, delle condanne a morte statali. I procuratori locali eletti hanno la discrezione ultima nell'incriminare un caso capitale a livello statale e possono o meno chiedere la pena di morte per una serie di ragioni, tra cui la preferenza degli elettori, i fattori legati al caso, e il budget. Alla luce di questi fattori, è improbabile che i procuratori statali scelgano di perseguire crimini avvenuti venti o trent'anni fa, soprattutto quando gli imputati sono già stati condannati all'ergastolo senza condizionale nel carcere federale.
L'ordine esecutivo può essere visto, tra l'altro, come un rimprovero da parte dell'amministrazione entrante alla decisione del presidente Biden del dicembre 2024 di commutare 37 dei 40 prigionieri nel braccio della morte, nonché come una reazione al memorandum dell'ex procuratore generale Merrick Garland del luglio 2021 che stabiliva una moratoria sulle esecuzioni federali e chiedeva una revisione delle politiche e dei protocolli di esecuzione federali. Tale revisione ha portato la scorsa settimana alla decisione dell'AG Garland di revocare il protocollo di iniezione letale del governo federale con un solo farmaco, il pentobarbital. Allo stesso tempo, il Procuratore generale uscente ha anche ordinato al Bureau of Prisons di “condurre valutazioni su qualsiasi altra modalità di esecuzione” che potrebbe essere introdotta in futuro, includendo in tale valutazione “le strutture e il personale statale o locale coinvolti in tali esecuzioni”. Questa direttiva è supportata dall'analisi dettagliata del Dipartimento di Giustizia sull'uso del pentobarbital e, sebbene non sia vincolante per l'amministrazione entrante, dovrebbe essere presa in seria considerazione dai funzionari del Dipartimento di Giustizia prima che venga scelto un sostituto del pentobarbital.
La direttiva del Presidente Trump che chiede al Procuratore Generale di “intraprendere tutte le azioni necessarie e lecite” per garantire che gli Stati in cui vige la pena capitale abbiano sufficiente accesso ai farmaci necessari per le esecuzioni con iniezione letale sembra essere diretta al fatto che la maggior parte delle aziende farmaceutiche si rifiuta di fornire alle carceri i farmaci utilizzati nelle esecuzioni. Le leggi approvate negli ultimi anni impediscono al pubblico di conoscere le fonti dei farmaci letali utilizzati, rendendo sempre più difficile giudicare l'affidabilità dei produttori o l'efficacia dei farmaci e aumentando le possibilità di esecuzioni “sbagliate”. Alcuni Stati hanno esplorato alternative all'iniezione letale, tra cui l'uso dell'ipossia da azoto, che provoca la morte per soffocamento quando l'individuo è costretto a respirare azoto puro, privando il cervello e il corpo di ossigeno.
Durante il primo mandato di Trump, la sua amministrazione ha effettuato 13 esecuzioni federali negli ultimi sei mesi di mandato, secondo il protocollo di esecuzione con pentobarbital, ora, dopo l’iniziativa del procuratore generale uscente Garland, abbandonato. Non è al momento chiaro se in nuovo procuratore generale degli Stati Uniti, Pam Biondi, ripristinerà il protocollo di iniezione letale cassato da Garland, e ne farà preparare un altro.
Solo tre uomini rimangono nel braccio della morte federale, nessuno dei quali ha esaurito i propri appelli.