USA - Texas. La Corte d’Appello NON annulla il verdetto di colpevolezza di Rigoberto Avila.

03 Aprile 2020 :

La Corte d’Appello del Texas respinge la raccomandazione fatta da un giudice di grado inferiore per annullare il verdetto di colpevolezza di Rigoberto Avila. Avila, ora 50 anni, ispanico, venne condannato a morte il 19 luglio 2001 dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver causato la morte, il 29 febbraio 2000, di Nicolas Macias, 19 mesi, figlio della sua convivente. Avila e i suoi avvocati hanno sempre sostenuto che a colpire il bambino avrebbe potuto essere stato il fratellino di 4 anni che era con loro in casa. All’epoca del processo un esperto nominato dalla pubblica accusa escluse tassativamente, su basi scientifiche, questa ipotesi. Negli anni successivi, nuovi difensori di Avila hanno presentato nuove perizie che hanno dichiarato possibile e forse anche probabile che i colpi repertati sulla vittima potessero essere stati inferti da un bambino. Il 9 marzo 2016 (vedi) la Texas Court of Criminal Appeals aveva ordinato alla corte di primo grado della El Paso County di riesaminare il caso di Rigoberto Avila. Dopo una serie di udienze, il 9 ottobre 2018 (vedi) la giudice Perez aveva formulato una “raccomandazione” che il ricorso di Avila venisse accolto, e aveva restituito il caso alla Corte d’Appello. ha dato parere favorevole a un nuovo processo per Rigoberto Avila. Non si trattava di un esplicito annullamento del verdetto di colpevolezza, ma di un provvedimento “intermedio”. L’11 marzo la Corte d’Appello (Texas Court of Criminal Appeals, TCCA) ha deciso di non accogliere la “raccomandazione” proveniente dalla giudice Perez. Non è la prima volta. Nel 2003 il Texas ha approvato una legge sulla “junk scienze” (traducibile con scienza-spazzatura) che fornisce linee guida della “gerarchia” delle prove scientifiche utilizzabili o meno in un processo, e indica anche come risolvere i casi di processi già effettuati in cui siano stati usati test scientifici che nel frattempo, per i progressi della scienza, non sono più considerati affidabili. Applicando un'interpretazione ristretta della legge del 2003, la TCCA ha accantonato la raccomandazione della Perez ritenendo che Avila non fosse riuscito a soddisfare l'onere "erculeo" di dimostrare con prove chiare e convincenti che nessun giurato ragionevole lo avrebbe condannato sulla base delle nuove prove." La sentenza Avila segue altre due recenti decisioni analoghe della TCCA. Il 2 ottobre 2019 (vedi), la TCCA aveva respinto la raccomandazione a commutare in ergastolo senza condizionale la condanna a morte di Paul Storey, come chiesto dal giudice Young della Tarrant County che aveva appurato che il pubblico ministero avesse mentito alla giuria sostenendo che la famiglia della vittima voleva la pena di morte. Il 6 giugno 2018 (vedi) la TCCA aveva rifiutato di commutare la condanna a morte di Bobby Moore per “disabilità intellettiva” nonostante un parere favorevole del giudice di primo grado della Harris County e addirittura della pubblica accusa. Moore era stato condannato a morte il 24 luglio 1980 nella Harris County con l’accusa di aver ucciso il 25 aprile 1980, durante una rapina in un negozio, Jim McCarble, 73 anni. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha in seguito ribaltato la sentenza della Corte d’Appello (vedi 19-02-2019) e il 6 novembre 2019 (vedi) la condanna di Moore è stata commutata in ergastolo “semplice”, visto che all’epoca del reato non esisteva l’ergastolo senza condizionale. Gli avvocati di Avila si sono detti “profondamente costernati” dalla sentenza. "Dovrebbe preoccupare profondamente ogni texano che, almeno per il momento, il sig. Avila rimanga un condannato a morte anche se prove scientifiche ampie e potenti sollevano seri dubbi sulla sua colpevolezza. La qualità dell'opinione della Corte d’Appello non rispetta né il lavoro della giudice Perez nel riesaminare questo caso, né gli sforzi del legislatore per limitare l'impatto distruttivo della" scienza spazzatura "nei procedimenti penali." La decisione odierna fa seguito a sentenze simili che hanno “salvato” verdetti di colpevolezza o condanne a morte emesse nonostante fossero il prodotto di testimonianze di esperti false o fuorvianti. Nel 2019, il Texas ha giustiziato almeno quattro uomini condannati con prove scientifiche false. Larry Swearingen è stato giustiziato il 21 agosto, nonostante le prove fornite da esperti in diversi campi che lo stato avesse presentato false testimonianze su molteplici questioni forensi, incluso il fatto che il crimine si era effettivamente verificato in un momento in cui era impossibile per Swearingen essere il killer. Travis Runnels, Billie Wayne Coble e Robert Sparks sono stati tutti giustiziati nonostante l'accusa si sia basata su false testimonianze sulle condizioni di detenzione nelle carceri del Texas per dimostrare che gli imputati, se condannati “solo” all’ergastolo avrebbero messo continuamente a rischio la vita di altre persone. Nel gennaio 2020, in un caso di omicidio non capitale, la Corte ha negato un nuovo processo a Joe Bryan, ex preside di liceo, anche dopo che nuove prove avevano dimostrato che la testimonianza dell’esperto dello stato riguardo degli schizzi di sangue era falsa, e lo stesso esperto forense che aveva testimoniato contro Bryan in un secondo tempo aveva ammesso che le sue conclusioni erano sbagliato. Dopo aver avuto la libertà vigilata rifiutata sette volte, Bryan è stato finalmente rilasciato il 31 marzo 2020.

 

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