USA - Si ritira Anthony Kennedy, giudice della Corte Suprema, decisivo in importanti decisioni sulla pena di morte.

01 Luglio 2018 :

Si ritira Anthony Kennedy, giudice della Corte Suprema coinvolto in importanti decisioni sulla pena di morte. Il giudice Kennedy, 81 anni, bianco, nominato da Reagan nel 1988, ha annunciato il 27 giugno che si ritirerà dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. Durante i trenta anni trascorsi alla Corte, Kennedy si è caratterizzato come un voto “alterno”, schierandosi in alcuni casi con l’ala conservatrice, in altri casi con l’ala liberale. Il suo ruolo di voto alternante” Corte si estese a alcuni casi cruciali per la pena di morte, tra cui Roper v. Simmons (2005), in cui è stata dichiarata incostituzionale la pena di morte per i minori di 18 anni, e Kennedy v. Louisiana (2008), in cui i giudici hanno vietato la pena di morte per violenza su minori e altri reati che non hanno portato alla morte della vittima. Ha anche fornito il quinto voto decisivo in Gloss v. Gross per respingere l’incostituzionalità dell’iniezione letale avanzata dai detenuti del braccio della morte in Oklahoma. In Gloss v. Gross Kennedy scrisse l’opinione di maggioranza: "Quando la legge punisce con la morte, rischia la sua improvvisa discesa nella brutalità, trasgredendo l'impegno costituzionale alla decenza e al controllo. Per questi motivi abbiamo spiegato che la pena capitale deve "essere limitata ai criminali che commettono una categoria ristretta dei crimini più gravi" e la cui estrema colpevolezza li rende "i più meritevoli di esecuzione". Il giudice Kennedy era un esperto del concetto di “evoluzione degli standard di decenza” (decenza intesa come rispetto dei valori umani) contenuta nell’Ottavo Emendamento. Secondo questa dottrina, la Corte ha più volte cercato di misurare l’evoluzione dei valori americani contemporanei per determinare se un consenso nazionale si fosse evoluto rispetto a una pratica penale. Il giudice Kennedy ha scritto diverse motivazioni che applicano o interpretano questa dottrina, tra cui Roper e Kennedy, e sentenze passate a stretta maggioranza (5-4) che hanno vietato l'esecuzione di imputati con disabilità intellettiva (Hall v. Florida, 2014) o l'esecuzione di individui che, seppure sani al momento del reato, dopo la condanna hanno sviluppato malattie mentali talmente gravi da raggiungere la definizione di disabilità intellettuale (Panetti v. Quarterman). Nel dichiarare incostituzionale l'uso in Florida di un metodo troppo rigido e meccanico per calcolare il quoziente intellettivo di un detenuto, il giudice Kennedy scrisse: "La pena di morte è la sentenza più grave che la nostra società possa imporre. Le persone che devono affrontare la sanzione più severa devono avere un'equa opportunità per dimostrare che la Costituzione vieta la loro esecuzione. La legge della Florida contravviene all'impegno della Nazione verso la dignità e il suo dovere di insegnare la decenza umana come il marchio di un mondo civile. Gli Stati sono laboratori di sperimentazione, ma quegli esperimenti non possono negare la dignità di base che la Costituzione protegge”. Vann R. Newkirk II, notista della prestigiosa rivista The Atlantic, ha scritto: "L'Ottavo Emendamento è stato invocato spesso da Kennedy e dai quattro giudici liberali come arma legale nella più alta corte della nazione per frenare gli impulsi più draconiani del sistema di giustizia criminale." Nella sua lettera di dimissioni al presidente, il giudice Kennedy ha scritto:" Per favore consentitemi con questa lettera di esprimere la mia profonda gratitudine per aver avuto il privilegio di cercare in ogni caso il modo migliore per conoscere, interpretare e difendere la Costituzione e le leggi che devono sempre essere conformi ai suoi mandati e alle sue promesse". Il successore di Kennedy sarà scelto dal Presidente Trump nei prossimi mesi, verosimilmente spostando in senso conservatore l’equilibrio della Corte Suprema.

 

altre news