07 Aprile 2020 :
Rapporto sui proscioglimenti nel 2019: comportamento scorretto degli investigatori, e false testimonianze continuano ad essere le principali cause delle condanne per omicidio sbagliate. comportamento scorretto degli investigatori, e false testimonianze continuano ad essere le ragioni principali per cui uomini e donne innocenti sono stati ingiustamente condannati in America, secondo il rapporto annuale 2019 del National Registry of Exonerations. Tale comportamento illecito, indica il rapporto, è prevalente nei casi che coinvolgono le accuse penali più gravi. Il Rapporto, pubblicato il 31 marzo 2020, individua 143 uomini e donne esonerate (è il termine che si usa negli Usa per le persone condannate in primo grado, che nel corso degli anni successivi riescono ad essere completamente prosciolti) nel 2019 negli Stati Uniti. Più della metà (76) era stato condannato per omicidio, tra cui tre persone che erano state condannate a morte, e altri casi in cui la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a morte, casi in cui gli imputati, minacciati di condanna a morte, avevano confessato pur di scampare alla pena capitale, e casi in cui ad essere minacciati di pena capitale erano stati i testimoni, convinti così a testimoniare contro persone innocenti. La falsa testimonianza e/o falsa accusa era presente in 101 dei 143 proscioglimenti (70,6%), rendendolo il fattore più prevalente negli “esoneri” del 2019, in gran parte a causa di 14 esoneri in cui un sergente di polizia di Chicago aveva messo droga addosso su sospetti che aveva arrestato. falsa testimonianza e/o falsa accusa sono ricorrenti anche nei casi di omicidio, in 58 casi su 76 (76,3%), rispetto a 43 casi su 67 (64,2%) dei casi di non-omicidio. Comportamenti scorretti da parte della polizia, dei pubblici ministeri o di altri attori governativi - più comunemente sotto forma di trattenimento di prove a discarico - è stata il successivo fattore più frequente, verificatosi in quasi i 2/3 di tutti i casi (93 su 143). Ancora una volta, la condotta scorretta era più marcata nelle condanne per omicidio, in cui era 1,4 volte più probabile che si verificasse. Cattiva condotta era presente in 3/4 dei proscioglimenti per omicidio (57 su 76 casi), rispetto a poco più della metà (36 dei 67, 53,7%) delle condanne errate per reati diversi dall'omicidio. I proscioglimenti del 2019 hanno comportato un numero record di anni di ingiusta detenzione, ma anche di non identificazione del vero colpevole: i 143 esonerati hanno trascorso un totale di 1.908 anni in prigione. Questo schema si è riflesso negli esoneri dal braccio della morte avvenute lo scorso anno, tra cui due uomini che hanno trascorso ciascuno più di 40 anni, e un terzo rimasto nel braccio della morte per 26 anni. Barbara O'Brien, autrice del rapporto, ha sottolineato la prevalenza di condanne illecite in tutto il sistema legale e l'importanza che il problema ha assunto durante l'attuale pandemia. "In questo momento, ci sono probabilmente migliaia di persone innocenti nelle prigioni degli Stati Uniti a causa di condanne errate. È difficile immaginare l'orrore di essere incarcerati oggi - innocenti o colpevoli - poiché il virus COVID-19 si sta diffondendo in questi spazi chiusi e minacciando vite", ha detto. Il rapporto ha messo in luce diversi esoneri del 2019 legati all'uso improprio della pena di morte. Clifford Williams, Jr. è stato condannato a morte in Florida nel 1976 e ha trascorso 42 anni in prigione prima che il suo caso venisse riesaminato dall’Ufficio del Procuratore della contea di Duval, che ha individuato "nessuna prova credibile di colpa e ... prova credibile di innocenza". Nessuna prova fisica collegava Williams al reato e i resoconti dei testimoni hanno contraddetto le prove balistiche nel caso. L'avvocato difensore di Williams non aveva presentato testimoni, ignorando 40 testimoni dell'alibi che avrebbero potuto testimoniare che Williams era a una festa di compleanno al momento del reato. Come la stragrande maggioranza degli esonerati nel braccio della morte della Florida, la giuria di Williams non aveva votato all'unanimità per la condanna a morte; di fatto, il giudice del suo processo aveva “scavalcato” la raccomandazione della giuria popolare per una condanna all’ergastolo (per il suo caso vedi NtC 28/03/2019). Anche Charles Ray Finch era stato condannato a morte, in North Carolina, nel 1976. Il caso di Finch presenta entrambe le principali cause di condanne errate: cattiva condotta degli investigatori, e falsa testimonianza. La polizia della contea di Wilson, nella Carolina del Nord, aveva ottenuto l'identificazione di Finch manipolando il “confronto all’americana”, e presentando prove falsificate per collegare Finch a un'arma che non corrispondeva a quella usata nell'omicidio. Numerosi testimoni dell'accusa hanno successivamente dichiarato di essere stati “pressati” a testimoniare il falso (per il suo caso, vedi NtC 26/06/2019). Il terzo proscioglimento dal braccio della morte dell’anno, Christopher Williams in Pennsylvania, è stato il ruisultato di comportamento scorretto degli investigatori, e di un informatore che ha testimoniato il falso per un interesse suo personale. I pubblici ministeri di Filadelfia avevano deliberatamente occultato le prove a discarico, e il testimone principale dell'accusa ha collaborato con i pubblici ministeri ottenendo in cambio che sei accuse di omicidio nei suoi confronti non fossero processate come omicidio di primo grado, con il rischio di condanna a morte (per il suo caso, vedi NtC 28/03/2019 e 21/01/2020). Il caso di Williams è stato uno dei tredici esoneri da omicidio a Filadelfia nel 2019, e uno dei 9 a cui ha collaborato una sezione dell’Ufficio del Procuratore Distrettuale, la Conviction Integrity Unit, creata recentemente proprio per vagliare i casi sospetti. Altri casi citati nel rapporto riguardano l'uso o la minaccia della pena di morte. Robert Yell è stato esonerato in Kentucky dall'omicidio di suo figlio correlato a un incendio doloso. A metà marzo 2020, ha avviato una causa civile sostenendo di essere stato “incastrato” dalla polizia. Nel suo processo inizialmente la pubblica accusa aveva perseguito la condanna a morte, anche se poi Yell era stato condannato a 52 anni per omicidio colposo. I suoi avvocati affermano che la polizia, in concorso con il procuratore, ha nascosto le prove che l'incendio era stato causato da una presa elettrica difettosa. Christopher Tapp è stato esonerato in Idaho dopo il ritrovamento di una registrazione in cui la polizia minacciava il sospettato di condanna a morte se non avesse confessato. La polizia inoltre lo aveva spaventato dicendogli, mentendo, che aveva fallito il test del poligrafo, e gli aveva proposto di accusare altri in cambio dell’immunità. Ronald Stewart, in Florida, è stato prosciolto dall’omicidio di Regina Harrison, che aveva confessato sotto la minaccia di una condanna a morte. il suo caso è stato riesaminato dopo che Jack Jones, giustiziato in Arkansas nel 2017, aveva scritto una lettera alla sorella di Stewart in cui confessava l’omicidio. Quello di Stewart inoltre è il classico caso che, chiuso in maniera sbagliata alla polizia, ha dato modo al vero responsabile, Jones, di commettere un altro stupro e omicidio. DPIC sta conducendo un'analisi più approfondita dei proscioglimenti del 2019 per determinare la misura in cui la pena di morte è implicata nell'ottenere false confessioni o false testimonianze. L'analisi del DPIC dovrebbe essere pubblicata prima del 10 aprile.