11 Ottobre 2020 :
Rapporto sui proscioglimenti dal braccio della morte rileva dilaganti irregolarità di polizia e/o procuratori, specialmente nei casi con imputati neri.
Un nuovo rapporto del National Registry of Exonerations (Registro Nazionale degli Esoneri) ha rilevato che la cattiva condotta della polizia o dell'accusa è dilagante nei casi di esonero dal braccio della morte e si verifica ancora più frequentemente quando l'imputato ingiustamente condannato a morte è nero.
Il rapporto, Government Misconduct and Convicting the Innocent, pubblicato il 15 settembre 2020, ha esaminato i fattori che hanno contribuito a 2.400 esoneri dal 1989. Ha rilevato che la cattiva condotta è stata presente in più della metà di tutti gli esoneri e in quasi tre quarti dei casi di pena di morte, e la cattiva condotta tendeva ad aumentare di frequenza man mano che i crimini accusati diventavano più gravi. Il Registro ha riscontrato un comportamento scorretto nel 54% di tutti gli esoneri, salendo al 72% nei casi in cui gli esonerati erano stati condannati a morte.
Il comportamento scorretto di polizia e/o pubblica accusa è risultato più probabile nei casi che coinvolgevano imputati neri, in particolare nei casi di droga o omicidio. Complessivamente, il 57% degli esonerati neri e il 52% degli esonerati bianchi sono stati vittime di cattiva condotta della polizia e/o pubblica accusa, ma, il rapporto ha rilevato, "questo divario è molto più ampio tra gli esoneri per omicidio (dal 78% al 64%), specialmente quelli con condanne a morte (dall'87% al 68%)." Il tasso con cui si è verificato un comportamento scorretto era più basso, in generale, per i crimini di droga, ma la disparità razziale era molto maggiore (47% per gli esonerati neri, contro il 22% per gli esoneri bianchi).
Lo studio ha classificato il “comportamento scorretto” in cinque categorie principali: pressioni sui testimoni, irregolarità negli interrogatori, prove artefatte, occultamento di prove a discarico e irregolarità durante il processo. Comportamenti scorretti della polizia sono stati riscontrati nel 35% dei casi, e dei pubblici ministeri nel 30% dei proscioglimenti. La polizia "è stata responsabile della maggior parte delle pressioni illecite sui testimoni, delle irregolarità durante gli interrogatori, e della fabbricazione di prove - e di una grande quantità di occultamento di prove a discarico e false testimonianze durante i processi", afferma il rapporto. "I pubblici ministeri risultano responsabili della maggior parte dei casi di occultamento delle prove a discarico, e di irregolarità durante il processo e di una notevole quantità di pressioni illecite sui testimoni".
Samuel Gross, il redattore capo del rapporto, ha detto che nonostante gli sforzi, il rapporto sottostima l’incidenza dei comportamenti scorretti da parte della polizia e/o pubblica accusa. "La grande maggioranza delle condanne errate non viene mai scoperta, quindi la portata del problema è molto maggiore di quanto questi numeri dimostrino", ha detto. Il problema è aggravato, suggerisce il rapporto, dall'incapacità sistemica di ritenere responsabili i trasgressori. Joel Feinman, il principale difensore della contea di Pima, in Arizona, ha commentato che "non ho mai sentito parlare di alcun pubblico ministero arrestato per cattiva condotta e quasi nessun pubblico ministero venga licenziato o radiato dall'albo per cattiva condotta".
https://www.law.umich.edu/special/exoneration/Documents/Government_Misconduct_and_Convicting_the_Innocent.pdf