03 Maggio 2018 :
Pubblicata l’ultima edizione del BJS - Uniform Crime Report (UCR), il voluminoso insieme di dati e statistiche curato dal Bureau of Justice Statistics all’interno del Federal Bureau of Investigation (FBI). Il “Rapporto sulla criminalità 2016”, con i dati aggiornati, appunto, al 2016, viene compilato assemblando i dati di oltre 18.481 corpi di polizia locale e nazionale, e copre circa 323 milioni di abitanti, compresi 3,5 milioni di Puerto Rico. Nel “Crime in the United States, 2016” si rileva che il tasso di omicidi negli Usa è cresciuto rispetto agli anni precedenti, arrivando a 5,3 omicidi ogni 100.000 abitanti (era 4,9 nel 2015, 4,4 nel 2014 e 4,5 nel 2013). La prima rilevazione effettuata a livello nazionale dal BJS, nel 1993, dava una percentuale del 9,5x100.000. Nel complesso si stima che nel 2016 gli omicidi (esclusi gli omicidi colposi) siano stati 17,250, l’8,6% in più rispetto al 2015, quando erano stati 15.883 (la cifra è stata assestata rispetto ai 15.696 che erano stati stimati nel rapporto dell’anno scorso). Gli omicidi erano stati 14.164 nel 2014, e 14.139 nel 2013. Come numero assoluto gli omicidi sono vicini ai massimi raggiunti nel 2006 (17.309) e nel 1997 (18.208), ma nel frattempo la popolazione è aumentata di 56 milioni (rispetto al ’97). Si stima inoltre che l’aumento di omicidi registrati recentemente siano anche la conseguenza di due approfonditi studi condotti dai mass media su questi dati raccolti dal Fbi, secondo i quali circa 2.000 omicidi l’anno non venivano registrati. La stessa Fbi ha aggiunto in evidenza nelle sue tabelle che i dati vengono forniti “su base volontaria da oltre 18.000 corpi di polizia cittadini, universitari o di college, statali, tribali e federali che partecipano volontariamente al programma”. Ai 17,250 omicidi propriamente detti devono essere aggiunti i cosiddetti “omicidi giustificati”, ossia quelli compiuti dalla polizia nello svolgimento delle proprie funzioni, o da privati cittadini per quella che viene considerata legittima difesa. Nel 2016, secondo il FBI, la polizia ha ucciso 435 “felons” (il termine indica che secondo la polizia erano colpevoli di qualcosa), mentre 331 persone che stavano commettendo reati sono stati uccisi da privati cittadini. Il dato degli omicidi compiuti dalla polizia è stato contestato da alcune banche dati online compilate da volontari che stimano in circa/oltre 1.000 l’anno le vittime della polizia. Secondo “Fatal Force” del Washington Post, nel 2016 le persone uccise dalla polizia sono state 987. Secondo “Fatal Encounters” sono stati 1.587 i morti nel 2016, e 1.750 nel 2017. Secondo “The Counted” (The Guardian), i morti sono stati 1093 nel 2016, compresi 20 minorenni. Il FBI riconosce l’incompletezza dei propri dati, spiegata dal fatto che le polizie locali non hanno l’obbligo di fornire tutti gli aggiornamenti relativi a questo tipo di “crimine”. Un articolo scientifico pubblicato il 10 ottobre 2017 su “PLoS Medicine” mette a confronto i vari database indipendenti, e cerca di calcolare le discrepanze statistiche. Conclude che “The Counted” è affidabile, ma che le vittime totali sono almeno il 7% in più. Altre discrepanze riguardano il fatto che le forze di polizia tendono a fornire solo i dati sugli “omicidi giustificati” mentre cercano di glissare sulle persone uccise “per sbaglio”, mentre i data base indipendenti li contano. Nei database, ad esempio, si trovano casi di vittime della polizia che hanno 3 mesi, 4 mesi, 7 mesi, 11 mesi, 1 anno, 2 anni, 3 anni, 6 anni, 7 anni… vittime che la polizia certo non può far rientrare nella categoria dei “felons” uccisi rispettando la legge. Tornando al rapporto generale del FBI, gli Stati Uniti vengono divisi in quattro macrozone. Come avviene da molto tempo, il tasso di omicidi più basso (3,5 casi ogni 100.000 abitanti) si registra nel Nord-Est, in una zona del paese dove la pena di morte è stata quasi completamente abolita da tempo. All’interno della macrozona del Nord-Est, il New England (Connecticut, Maine, Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island, Vermont, tutti stati abolizionisti, tranne il New Hampshire che però non compie esecuzioni dal 1939) ha un tasso ancora più basso: 2x100.000. Il tasso di omicidi più alto (6,5) è quello del Sud, dove il ricorso alla pena di morte è di gran lunga il più alto del paese. Per avere una misura di comparazione, in Italia ("Delitti denunciati dalle forze di polizia all'autorità giudiziaria" a cura di ISTAT nel 2016 ci sono stati 397 omicidi, e 355 nel 2017. Secondo i dati del Ministero dell’Interno ("Rapporto sulla criminalità in Italia") gli omicidi sono stati inferiori di qualche unità: 389 nel 2016 e 343 nel 2017. Con questi numeri, il tasso omicidiario italiano è inferiore allo 0,6/100.000. Secondo i dati di Eurostat pubblicati nel giugno 2017 (riferiti però a 3 anni prima) la media nei paesi della Comunità Europea è di 0,7 omicidi ogni 100.000 abitanti. Nel complesso, nel corso del 2016, negli Usa sono stati effettuati poco meno di 10,7 milioni di arresti. I gruppi più numerosi sono reati contro la proprietà 1,35 milioni, reati violenti (di cui 11.788 per omicidio), 0,5 milioni, reati di droga 1,57 milioni, e guida sotto l’effetto di alcol o droga, 1 milione. Nel 2016 il 69.6% delle persone arrestate era di razza bianca, 26.9% nera, e il restante 3,6% di altre razze. Secondo i dati ufficiali contenuti nel rapporto Prisoners In 2016 (NCJ 251149) pubblicato nel gennaio 2018 ma con i dati aggiornati al 31 dicembre 2016, nelle 102 carceri federali e 1.719 carceri statali degli Stati Uniti erano detenute 1,51 milioni di persone, con una diminuzione di 21.200 unità (1%) rispetto ad un anno prima, e di 56.200 unità rispetto al 2014. Secondo un altro rapporto ufficiale (Correctional Populations in The United States, 2016 - NCJ 251211) altre 740,700 persone sarebbero detenute nelle 3.163 carceri locali [come è noto, negli Stati Uniti si usano due termini diversi: Prison è il carcere statale o federale, Jail è il carcere locale]. Il sistema carcerario Usa ha anche 80 carceri locali nelle contee indiane, 1.852 centri per minori, prigioni militari, centri di detenzione per immigrati, ospedali psichiatrici statali e centri post-detenzione. Oltre 4,5 milioni di persone sono in libertà vigilata o in libertà condizionale. Sommando queste diverse categorie di “esecuzione pena”, Il numero complessivo delle persone che vengono definite “sotto la supervisione dei sistemi correzionali per adulti” è di 6.613.500 (62.700 meno dell’anno precedente): 2.162.400 persone effettivamente detenute, e 4.537.100 nei regimi alternativi. Secondo uno studio di Prison Policy Initiative (Mass Incarceration: The Whole Pie 2017), le donne detenute in carceri federali, statali e locali erano 219.000, poco meno del 10% del totale. I minorenni poco meno di 50.000. Circa 128.300 detenuti di 30 stati e del circuito federale sono tenuti in carceri gestite da privati. Il numero complessivo dei detenuti sta diminuendo lentamente ma costantemente dal 2007 ad oggi. In proporzione alla popolazione il calo in 10 anni è stato del 18%. Il tasso di detenzione nel 2016 è stato di 830 persone detenute ogni 100.000 abitanti. Il tasso di persone complessivamente “sotto la supervisione dei sistemi correzionali”, compresi quindi i regimi alternativi, nel 2016 era di 2.640x100.000.