USA: NEL 2016 RECORD DI PROSCIOLTI

10 Marzo 2017 :

In base al Rapporto del National Registry of Exonerations nel 2016 sono state prosciolte 166 persone dopo essere state condannate per reati gravi, 54 dei quali per omicidio.
Tra questi 54, in circa ¼ dei casi la pena di morte ha avuto un ruolo, sotto forma di minaccia da parte della pubblica accusa per ottenere una confessione o altro.
In almeno 6 casi accertati la pubblica accusa aveva chiesto una condanna a morte durante il processo, in un caso un imputato si era dichiarato colpevole pur di evitare una condanna a morte, e in almeno 6 casi la condanna poi annullata era stata ottenuta dopo le testimonianza di persone che a loro volte erano state minacciate di una condanna a morte per loro o per loro cari se non avessero collaborato.
Una analisi dei dati, intitolata “Race and Wrongful Convictions in the United States” prende in considerazione i fattori razziali nei casi di proscioglimento dopo condanne per omicidio, violenza sessuale e droga. Riesaminando questi casi dal 1989 ad oggi, risulta che, in proporzione, i neri hanno subito condanne poi annullate 7 volte di più rispetto ai bianchi, e che i casi di neri condannati per omicidio e poi prosciolti è più alta quando le vittime sono bianche. Nei processi in cui è stato possibile individuare comportamenti scorretti della polizia, questi sono maggiori nei casi in cui gli imputati erano neri.
Inoltre per un nero, in media, servono tre anni di più rispetto ad un bianco per ottenere un proscioglimento. Il DPIC ha verificato i dati, e a conferma ha rilevato che degli ultimi 18 casi di proscioglimento, ben 16 avevano alla radice il comportamento scorretto della polizia, e la maggior parte di questi casi riguardavano persone di colore.
Il 68,8% dei non-neri sono stati prosciolti in meno di 10 anni, il 57,3% delle persone di colore sono state invece prosciolte in più di 11 anni. Nell’84,6% dei casi di proscioglimento che hanno richiesto più di 26 anni, gli imputati erano neri.

 

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