16 Dicembre 2020 :
La Corte d’Appello Militare (U.S. Army Court of Criminal Appeals) ha confermato la condanna a morte del maggiore Nidal Hasan. Hasan, oggi 49 anni, era stato condannato a morte nel 2013 (vedi NtC 28/08/2013) da una corte marziale dopo che aveva ammesso di aver ucciso, il 5 novembre 2009, 13 persone a Fort Hood e di averne ferite altre 31. Hasan, di origine araba ma nato negli Stati Uniti, psichiatra, lavorava per l’Esercito con il grado di Maggiore. Il 5 novembre 2009, a poche settimane dalla sua prevista partenza per il fronte afgano, gridando "Allah Akbar" (Allah è grande) Hasan ha aperto il fuoco contro i suoi commilitoni a Fort Hood, in Texas. In apertura del processo, durante il quale Hasan ha chiesto e ottenuto di potersi difendere da solo, aveva ammesso la sua responsabilità, motivandola con argomenti religiosi. Nessuna esecuzione militare viene compiuta dal 1961. Oggi la corte d’appello militare ha respinto il principale ricorso (non è chiaro se presentato dallo stesso imputato o da avvocati intervenuti nel frattempo) secondo cui all’imputato non avrebbe dovuto essere consentito di difendersi da solo, e ricorsi secondari sulla composizione della giuria, presentazione di attenuanti e spostamento di sede del processo.