USA - Il giudice Vance Spath sospende il processo a Guantanamo contro Abd al Rahim al-Nashiri.

22 Febbraio 2018 :

Il giudice Vance Spath sospende il processo a Guantanamo contro Abd al Rahim al-Nashiri. Nei giorni scorsi (vedi 10 e 13 febbraio) Spath aveva tentato una “soluzione di forza” contro 3 avvocati civili assegnati d’ufficio alla difesa di al-Nashiri che avevano dato le dimissioni sostenendo di essere stati “spiati” durante le riunioni in cui preparavano la strategia processuale. Spath aveva minacciato di far condurre sotto scorta gli avvocati (Rick Kammen, Rosa Eliades e Mary Spears) davanti alla Corte perché rendessero conto della loro decisione. Uno degli avvocati, Kammen, sosteneva di aver trovato un “oggetto” nella stanza dove avvenivano le riunioni del team difensivo, il giudice Spath ha negato l’autorizzazione a indagare sulla vicenda e a parlarne con il loro assistito in quanto c’era il rischio che emergessero “informazioni classificate”. Dopo il rifiuto di Spath a trattare “l’incidente”, i tre avvocati hanno chiesto ed ottenuto dal loro superiore gerarchico (il generale John Baker) il permesso a lasciare il caso. Spath aveva ordinato a Baker di revocare l’autorizzazione a lasciare il caso, Baker aveva rifiutato e Spath lo aveva condannato a 21 giorni di condegna nei suoi alleggi per oltraggio alla corte. Due giorni dopo l’alto funzionario del Pentagono incaricato del coordinamento di tutte le attività a Guantanamo, Harvey Rishikof, aveva preso l’iniziativa di “scarcerare, in attesa dell’appello” il generale Baker, e il 10 febbraio (vedi) su input del Segretario alla Difesa (Ministro della Difesa) Jim Mattis, il Pentagono aveva licenziato Rishikof, anche se indiscrezioni imputano a Rishkof il tentativo di risolvere l’altro processo in svolgimento a Guantanamo, quello per gli attentati dell’11 settembre, offrendo ai 5 imputati un accordo per il quale se si dichiarano colpevoli non saranno condannati a morte. A difendere al-Nashiri era rimasto solo il giovane tenente Alaric Piette, proveniente dai Navy Seal, laureato da poco, e, per sua stessa ammissione, senza nessuna esperienza di casi importanti, e men che mai di casi che contemplino la pena di morte. Più volte Spath e Piette si sono scontrati verbalmente sul fatto che Piette chiedeva di essere affiancato da avvocati di maggiore esperienza. Spath, in quello che i cronisti hanno definito “un monologo di 30 minuti” ha espresso la sua frustrazione per gli avvocati che non rispettano gli ordini della Corte, che si rifiutano di apparire davanti alla Corte anche in videoconferenza dalla terra ferma, per la mancanza di azioni da parte del Pentagono che non aiuta a risolvere il caso, e per i dubbi sulla sua autorità che sono stati sollevati dal comportamento di Baker. “C’è bisogno che qualcuno ci dica come proseguire, e al momento nessuno ci dice niente” ha detto Spath, sostenendo che se il processo si fosse tenuto davanti ad una corte all’interno del territorio degli Stati Uniti nessuno avrebbe messo in discussione le legittimità a correttezza del suo comportamento. Spath, che aveva lasciato trapelare che stava valutando l’ipotesi di lasciare l’Air Force, ha detto di aver dibattuto “per ore” sull’ipotesi di abbandonare il caso, ma che ha deciso di non farlo perché sarebbe stato un premio al “comportamento scorretto” della difesa. Al-Nashiri, al quale è stato diagnosticato PTSD (Disordine da Stress Post Traumatico) e depressione, rimane detenuto al Campo 7 di Guantanamo.

 

altre news