27 Aprile 2015 :
Gli effetti della pena di morte su chi compie le esecuzioni. 4 persone che hanno lavorato nei bracci della morte descrivono l’effetto che hanno avuto su di loro le esecuzioni. Frank Thompson, che ha lavorato come agente penitenziario in Oregon e Arkansas, ha detto che credeva nella pena di morte fino a quando non ha cominciato a pensare “a quelle imperfezioni del sistema penale che una parte del mio cervello sapeva assistessero, ad esempio il fatto che i poveri siano sfavoriti, o che la pena di morte non abbia potere deterrente”. Ricordando di aver avuto come incarico anche formare il personale per le esecuzioni, Thompson ha aggiunto: “Mi sono reso conto che stavo addestrando persone per bene a togliere la vita ad esseri umani. Nel nome di una politica pubblica che dopo tanti anni non si può dire abbia migliorato il livello di sicurezza pubblica”. (Vedi anche 1 aprile 2015). Terry Collins ha lavorato per 32 anni nell'amministrazione penitenziaria, fino a diventare direttore dell’Amministrazione Penitenziaria dell’Ohio, incarico dal quale è andato in pensione lo scorso anno. Ha assistito a 33 esecuzioni. Ogni volta che andava al lavoro il giorno di una esecuzione, si domandava: “e se questo non fosse colpevole? E se qualcuno si fosse dimenticato qualcosa? Siamo davvero sicuri? E se questa volta stessimo commettendo un errore?”. Collins ha poi aggiunto che l’aver visto che periodicamente ci sono dei casi di proscioglimento gli ha causato problemi rispetto alla pena di morte: “è evidente che il sistema commette errori. Non credo si possano commettere errori quando si toglie la vita a delle persone”. (Vedi anche 17 agosto 2014). Jerry Givens, che è stato capo del team delle esecuzioni del braccio della morte della Virginia dal 1982 al 1999, ed ha diretto in prima persona 62 esecuzioni, ha sollevato dubbi simili. “Sapevo che il sistema era imperfetto quando abbiamo prosciolto Earl Washington Jr…. Ci sono due tipi di persone nei bracci della morte, i colpevoli e gli innocenti, e quando ci sono i colpevoli e gli innocenti non dovrebbero esserci i bracci della morte”. (Vedi anche 15 febbraio 2010). Il reverendo Carroll Pickett, presbiteriano, è stato cappellano nel braccio della morte del Texas dal 1980 al 1995, periodo durante il quale 95 persone sono state messe a morte. Una volta lasciato l’incarico ad Huntsville, ha scritto un libro di memorie che ha vinto diversi premi. Recentemente Pickett ha risposto ad alcune domande dell’Huffington Post, ed ha detto tra l’altro: “Stare accanto al lettino delle esecuzioni quasi 100 volte, e vedere uccidere persone innocenti, veder uccidere uomini che si sono pentiti, e vedere il dolore dei loro familiari, e dei miei colleghi che lavoravano per l’amministrazione penitenziaria, è qualcosa che non esce dalla mia mente”.