30 Settembre 2018 :
Il giudice federale Geoffrey Crawford ha accettato e formalizzato l’accordo tra Donald Fell e la pubblica accusa federale. In base a questo accordo Fell non sarà condannato a morte (ma all’ergastolo senza condizionale), e Fell rinuncia al suo ricorso sulla costituzionalità del sistema capitale federale. Fell, 37 anni, bianco. Fell venne condannato a morte nel 2005 per uno dei 3 omicidi (quello di Teresca King) dei quali l’uomo era accusato, avvenuti tra il 26 e il 27 novembre 2000. Secondo l’accusa Fell, assieme all’amico Robert Lee, il 26 novembre avevano ucciso la madre di Fell, Debra, ed un amico della donna, Charles Conway, dopo una lite domestica. I due erano poi fuggiti, e nel parcheggio di un supermercato avevano rapito Teresca “Terry” King, 53 anni, e usando l’auto della donna erano fuggiti a New York, dove il giorno dopo avevano ucciso l’ostaggio. Furono arrestati 4 giorni dopo in Arkansas. I due confessarono i 3 omicidi. Lee si impiccò in carcere nel 2001. In Vermont non è in vigore la pena di morte, ma negli Stati Uniti è considerato reato federale il rapimento di una persona alla guida di un’automobile, in quanto le strade statali sono giurisdizione del governo federale. Fell venne quindi processato da una corte federale per l’omicidio della King. In seguito (vedi 24/07/2014) il giudice federale William Sessions annullò il verdetto di colpevolezza per il comportamento irregolare di alcuni membri della giuria popolare. Il 10 febbraio 2016 (vedi) il giudice Crawford aveva fissato al febbraio 2017 la ripetizione nel processo, ma aveva anche accettato di fissare (nel frattempo) delle udienze per discutere il tema della stessa costituzionalità della pena di morte federale sollevato dai difensori di Fell. “Preliminarmente, e con la mente aperta alle posizioni avanzate recentemente da entrambe le parti, la Corte esaminerà la costituzionalità della pena di morte. Nonostante gli sforzi compiuti negli anni ’70 di risolvere i dubbi di costituzionalità, 40 anni dopo rimane aperta la questioni di violazioni sistematiche dell’Ottavo Emendamento” aveva scritto nella sua motivazione Crawford. Crawford aveva però consentito alla pubblica accusa di continuare a perseguire la condanna a morte di Fell perchè “in qualità di giudice federale che deve seguire un processo non ho l’autorità per riscrivere la legge, né di scavalcare le sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti”. La pubblica accusa, nel commentare l’accordo, ha detto di non essersi preoccupata della sfida alla costituzionalità della legge federale, ma di avere un problema oggettivo che deriva dal fatto di non poter utilizzare le accuse mosse contro Fell dal suo coimputato prima di suicidarsi. Tali accuse, che attribuivano a Fell le principali responsabilità, sono state confermate “inattendibili” anche nel luglio 2018 dalla Corte d’Appello del 2° Circuito, e dallo stesso giudice Crawford.