USA - Eric Holder, il ministro della Giustizia americano uscente, pur non avendo potere specifico, auspicherebbe una moratoria delle esecuzioni.

18 Febbraio 2015 :

Eric Holder, il ministro della Giustizia americano uscente, pur non avendo potere specifico, auspicherebbe una moratoria delle esecuzioni. Holder, il primo nero a ricoprire negli Stati Uniti il ruolo di Procuratore Generale, ha parlato durante un pranzo al National Press Club di Washington. Precisando di esprimere un parere personale e non quello di un membro dell’Amministrazione, ha ricordato di essere contrario alla pena di morte “a causa dell’inevitabile possibilità di giustiziare un innocente”. "Il nostro sistema di giustizia è il migliore del mondo, composto da uomini e donne che fanno il loro meglio per fare la cosa giusta ma c’è sempre la possibilità che vengano commessi errori, per questa ragione io mi oppongo alla pena capitale". Ha poi aggiunto: "Credo che vi siano alcune questioni fondamentali riguardo alla pena di morte che devono essere affrontate, e tra queste, la decisione della Corte Suprema riguardo alla costituzionalità dell'iniezione letale. Dal mio punto di vista, credo che una moratoria delle esecuzioni in attesa di questa decisione sarebbe appropriata". Holder sembra aver fatto riferimento alla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti del 28 gennaio (vedi) con la quale la Corte ha sospeso 3 esecuzioni in Oklahoma. Quella decisione fu criticata da molti osservatori, perché solo pochi giorni prima (15 gennaio) in Oklahoma era stato giustiziato Charles Warner che aveva presentato alla Corte un ricorso praticamente identico contro l’uso del Midazolam. Pochi giorni dopo, il 23 gennaio, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva accettato di discutere il ricorso Glossip v. Gross (No. 14-7955) contro l’uso del Midazolam, il primo dei 3 farmaci del protocollo dell’Oklahoma, lo stesso farmaco letale che recentemente è stato utilizzato in alcune esecuzioni “difettose”, soprattutto quella di Clayton Lockett lo scorso 29 aprile (vedi). Il ricorso contro il Midazolam sarà esaminato ad aprile, e una decisione non è prevista prima della fine di giugno. Pur accettando di discutere sul Midazolam, la Corte non aveva sospeso le esecuzioni, spiegando che potevano proseguire a patto di non utilizzare, nel frattempo, il Midazolam. L’Oklahoma, con problemi di approvvigionamento dei farmaci letali come tutti gli altri stati, segnalò di non poter modificare il protocollo di esecuzione a breve, e quindi come abbiamo visto, il 28 gennaio la Corte Suprema era intervenuta di nuovo rinviando “a data da destinarsi” le esecuzioni dell’Oklahoma. Holder sembra aver suggerito che la pausa imposta dalla riflessione sul protocollo di esecuzione venga utilizzata per ragionare anche sugli altri aspetti critici del sistema capitale statunitense: “Esaminando le vicende dell’ultimo anno, abbiamo avuto esecuzioni difettose, difficoltà ad utilizzare farmaci appropriati, medici che non vogliono partecipare alle esecuzioni. La nazione è spinta verso domande fondamentali circa il continuare o meno ad utilizzare la pena di morte, e lo dico anche se so che i sondaggi ancora segnalano circa il 55% di favorevoli alla pena di morte”. Eric Himpton Holder, Jr. 64 anni, nero, è stato Vice Procuratore Generale degli Stati Uniti dal 1997 al 2001 sotto la presidenza Clinton, e Procuratore Generale dal febbraio 2009 fino ad oggi sotto la presidenza Obama. Il 25 settembre 2014 ha annunciato di essersi dimesso, ma deve rimanere in carica fino a quando il Senato non avrà votato l’accettazione di Loretta Lynch, anche lei nera, scelta da Obama per succedergli. In uno stato federale, un procuratore generale non ha poteri specifici all’interno dei singoli stati. Durante l’incarico di Holden il sistema giudiziario federale ha emesso meno condanne a morte rispetto ai periodi precedenti, e non ha compiuto nessuna esecuzione. L’ultima esecuzione federale risale al marzo 2003.
 

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