USA - Dustin Honken, 52 anni, bianco, è stato giustiziato nel penitenziario federale di Terre Haute, in Indiana.

USA - Dustin-Honken (2004)

18 Luglio 2020 :

Dustin Honken, 52 anni, bianco, è stato giustiziato nel penitenziario federale di Terre Haute, in Indiana.
A differenza delle due esecuzioni dei giorni scorsi, quella di Honken ha rispettato l’orario previsto: le 16 “eastern time”, le 22 in Italia. Nel suo caso la giudice federale di Washington Tanya S. Chutkan non aveva emesso le “ingiunzioni preliminari” che il 13 e il 15 luglio avevano ritardato di diverse ore le esecuzioni di Lee e Purkey.
I giornalisti testimoni sono stati scortati nell'area loro riservata alle 16:03. Uno ha dichiarato di aver sentito brevi borbottii provenire da dietro la finestra dove Honken era già legato al lettino.
Le tende che separano le 4 stanze dei testimoni dlala camera della morte sono state alzate alle 16:05, e un minuto un agente federale, un “marshall” ha notificato che non c'erano impedimenti legali all'esecuzione.
Honken non ha fatto una dichiarazione finale, ma ha recitato una breve poesia del gesuita inglese Gerard Manley Hopkins, intitolata Heaven-Haven. Poi ha chiesto la protezione della Madonna.
Alle 16:36 Honken è stato dichiarato morto.
Dopo l'esecuzione, Shawn Nolan, uno degli avvocati d’ufficio di Honken, ha rilasciato una dichiarazione: “Dustin Honken si era riscattato. Aveva riconosciuto e suoi errori, si era pentito dei suoi crimini, e stava espiando le sue colpe in carcere... Non c'era motivo per il governo di ucciderlo, né con la fretta di questi giorni, né per niente. In ogni caso, hanno fallito. Il Dustin Honken che volevano uccidere era sparito da tempo. L'uomo che hanno ucciso oggi era un essere umano, che avrebbe potuto passare il resto dei suoi giorni ad aiutare gli altri e a riscattarsi ulteriormente. Possa riposare in pace."
Il giudice federale dell’Iowa Leonard Strand il 14 luglio aveva respinto la richiesta di Honken di ritardare la sua esecuzione a causa della pandemia di coronavirus. Strand aveva anche respinto la mozione di Honken di dichiarare nulla la sua esecuzione per irregolarità nella formulazione del mandato.
Il cardinale Joseph W. Tobin, che aveva in passato visitato Honken e altri detenuti a Terre Haute, la settimana scorsa ha scritto una lettera al presidente Donald Trump in cui diceva di aver assistito alla "crescita spirituale di Honken nella fede e nella compassione", e chiedendo al Presidente di commutarne la sentenza. All'inizio di questo mese anche un gruppo di vescovi cattolici dell’Iowa aveva inviato una lettera a Trump chiedendogli di commutare le condanne di Honken, Lee, Purkey e Keith Dwayne Nelson, la cui esecuzione è fissata per il 28 agosto.
Padre Mark O'Keefe, consigliere spirituale di Honken, che gli ha dato gli ultimi sacramenti, aveva presentato una mozione chiedendo di ritardare l'esecuzione per i rischi legati al Coronavirus. O'Keefe - che ha 64 anni – aveva sostenuto che il governo aveva posto "un onere sostanziale" sul suo esercizio religioso, esponendolo al rischio potenzialmente mortale di contrarre e diffondere il virus per onorare i suoi obblighi religiosi". La mozione, presentata al giudice federale dell’Indiana, è stata respinta, e il respingimento confermato dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Honken era stato condannato a morte l’11 ottobre 2005 da una corte federale in Iowa per aver ucciso 5 persone, tra cui due bambine, nel tentativo di sottrarsi ad una indagine federale su un traffico di metanfetamine. In un processo separato il 20 dicembre 2005 venne condannata a morte anche l’allora sua ragazza, Angela Johnson. L’Iowa ha abolito la pena di morte nel 1965, ma Honken è stato condannato in un tribunale federale per aver ucciso testimoni in un caso federale. Era stato condannato a morte per gli omicidi delle bambine, e all’ergastolo per gli altri.
Honken, originario dell’Iowa, aveva iniziato a produrre metanfetamina nei primi anni '90 in Arizona. Secondo i documenti del tribunale, per vendere la droga in Iowa si era affidato a Greg Nicholson e Terry DeGeus. Durante una perquisizione la polizia trovò la droga a casa di Nicholson, il quale accettò di collaborare per “incastrare” il suo fornitore. Insospettito, Honken, avrebbe ucciso sia lui che l’altro complice. Secondo l’accusa, Angela Johnson si sarebbe finta venditrice di cosmetici per entrare nell’abitazione di Greg Nicholson, scomparso da casa sua il 25 luglio 1993 assieme alla convivente Lori Duncan e alle due figlie della donna, Amber e Kandace, di 6 e 10 anni. DeGeus scomparve alcuni mesi dopo, il 4 novembre, dopo aver detto ai parenti che andava ad incontrarsi con la Johnson.
Inizialmente la polizia riuscì a far processare Honken solo per droga, e farlo condannare a 27 anni. Il processo per gli omicidi fu incardinato solo dopo che i corpi, con evidenti segni di tortura, vennero ritrovati nel 2000, dopo che la Johnson aveva fatto delle confidenze a una compagna di detenzione, che aveva informato le autorità. La condanna a morte della Johnson venne poi annullata nel 2012 perché non erano stati adeguatamente vagliati i problemi mentali della donna. La Johnson venne condannata all’ergastolo senza condizionale nel 2014.
Honken diventa la 10a persona messa a morte quest’anno negli Stati Uniti, la 1.522a da quando gli USA hanno ripreso le esecuzioni nel 1977, e la 6a messa a morte dal Governo Federale da quando ha ripreso le esecuzioni nel 2001.

https://edition.cnn.com/2020/07/17/politics/dustin-lee-honken-federal-execution/index.html

https://deathpenaltyinfo.org/news/federal-government-prepares-for-third-execution-in-one-week-as-challenges-to-execution-protocol-fail

 

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