25 Aprile 2020 :
Due serie tv sulla pena di morte.
A partire dal 15 aprile 2020, due serie televisive - una un nuovo programma di Netflix e l'altra nuovi episodi di una serie della CNN - metteranno in evidenza storie di errori giudiziari, tra cui alcuni casi di pena capitale.
La nuova serie di documentari di Netflix, The Innocence Files, debutterà il 15 aprile, con il primo episodio incentrato sul proscioglimento dal braccio della morte del Texas di Alfred DeWayne Brown. La quinta stagione della serie della CNN, Death Row Stories, sarà presentata in anteprima il 19 aprile con un episodio che racconterà la storia del detenuto del braccio della morte dell'Ohio Tyrone Noling, che da quasi 30 anni sostiene la sua innocenza.
The Innocence Files
Innocence Files è incentrata sul lavoro dell’Innocence Project, una nota ong statunitense. Nove episodi racconteranno 8 errori giudiziari causati da test scientifici inaffidabili, falsi testimoni oculari, e comportamento scorretto della pubblica accusa.
Un team di registi, tra cui il vincitore dell'Oscar Alex Gibney, usa le storie per evidenziare problemi sistemici che portano a condanne ingiuste, nonché i costi personali per i prigionieri ingiustamente condannati e per le loro famiglie.
La prima puntata della serie esamina il comportamento scorretto della pubblica accusa che ha portato alla condanna di Brown e alla condanna a morte nel 2005 per una rapina/omicidio in cui furono uccisi un commesso e un agente di polizia. Il caso è noto, e Nessuno tocchi Caino lo ha riportato esaustivamente (vedi 25/10/2005, 05/11/2014, 08/06/2015, 10/06/2015, 01/03/2019, 03/05/2019, 05/06/2019, e 26/06/2019). Brown infatti sostenne di avere un alibi, di essere stato a casa ella sua fidanzata, e che una verifica dei tabulati telefonici lo avrebbe confermato. Il procuratore della Harris Conty, Dan Rizzo, aveva i tabulati, ma li ha tenuti nascosti, e inoltre ha ripetutamente minacciato la fidanzata di Brown fino a quando questa, temendo di essere accusata di complicità in omicidio, non ha testimoniato contro Brown. Brown è stato prosciolto da tutte le accusa nel 2015 dopo che, nel corso di un trasloco, una copia dei tabulati non fu ritrovata nel garage di un detective della Omicidi, che li consegnò agli avvocati dell’Innocence Project.
La serie presenta anche un episodio sul proscioglimento dal braccio della morte del Mississippi di Kennedy Brewer (anche questo seguito da NtC, vedi 05/10/2001 e 15/02/2008), condannato del 1992 grazie a una perizia, poi rivelatasi molto approssimativa, su un morso rinvenuto sul corpo della vittima. Nel 2001 test del DNA hanno indicato la sua estraneità, ed è stato prosciolto nel 2008. Nonostante numerosi casi come quello di Brewer e un crescente numero di ricerche che dimostrano che le prove del morso sono inaffidabili, sono ancora accettate in tutti i 50 stati.
Altre storie della serie illustreranno le problematiche legate alle identificazioni compiute dai testimoni oculari, in particolare le identificazioni inter-razziali, e i pericoli di comportamento scorretto sia della polizia che dei procuratori, che è una delle principali cause di condanne a morte controverse. La serie presenta casi che coinvolgono la coercizione di testimoni e prove favorevoli alla difesa che vengono occultate.
La recensione del Daily Beast dice: “The Innocence Files mette a nudo una manciata di aree significative in cui il nostro apparato giudiziario è incline a fare errori o ad essere sfruttato da giocatori non etici. È una serie con il cuore nel posto giusto e argomenti che vale la pena ascoltare - e prestare attenzione - nell'interesse di creare un sistema più giusto per tutti ".
Death Row Stories
La quinta stagione di “Storie del braccio della morte” andrà in onda su HLN a partire dal 19 aprile con la storia di Tyrone Noling, che dal braccio della morte dell’Ohio ha continuato a sostenere la sua innocenza per gli omicidi del 1990 di Bearnhardt e Cora Hartig. Il caso di Noling è già stato oggetto di articoli approfonditi da parte delle testate Cleveland Plain Dealer, Cleveland Scene, e Columbus Dispatch. Nel 2010, il governatore dell'Ohio Ted Strickland e il procuratore generale Richard Cordray hanno esortato i pubblici ministeri a consentire i test del DNA post-condanna per Noling e altri sei detenuti con forti sospetti di innocenza. Nessuna prova fisica collegava Noling agli omicidi di Hartigs, ma è stato condannato sulla base della testimonianza di tre co-imputati che da allora hanno ritrattato, dicendo di essere stati forzati. Tredici anni dopo il processo, i pubblici ministeri hanno reso noto un rapporto della polizia che indica che un testimone aveva identificato un altro uomo come autore dell’omicidio.
Il secondo episodio di Death Row Stories, che andrà in onda il 26 aprile, presenta il caso dell'ex detenuto del braccio della morte della Pennsylvania Terrance “Terry” Williams. Nel suo caso il procuratore nel processo del 1987 aveva tenuto nascosto il fatto che la vittima dell’omicidio era un pedofilo tra le cui vittime rientrava lo stesso Williams. Il procuratore aveva indotto il principale testimone d’accusa a tacere sui precedenti sessuali della vittima, e presentarlo invece come vittima di una rapina, “uomo gentile" e “un buon samaritano innocente che era stato assassinato dopo aver offerto a Williams un passaggio a casa” (per il caso Williams vedi NtC 28/09/2012, 30/09/2012, 15/12/2014, 13/02/2015, 03/03/2015, 19/03/2015, 09/06/2016, 22/08/2017 e 29/12/2017).