04 Maggio 2015 :

Dal 2005 ad oggi, solo 54 agenti di polizia sono stati formalmente accusati di omicidio. Lo rivela uno studio congiunto del Washington Post e della Bowling Green State University in Ohio. Dei 54 poliziotti, 23 sono poi stati assolti, 12 condannati, e per 19 il procedimento è ancora aperto. Divisi per appartenenza etnica, i poliziotti accusati erano 43 bianchi, 9 neri, 1 ispanico e un asiatico. I 54 poliziotti indagati erano accusati di 49 morti. Le vittime, divise per appartenenza etnica, erano 33 neri, 14 bianchi, e 2 appartenenti a minoranze. Nei casi di condanna, la pena media è stata 4 anni. Secondo i pubblici ministeri e gli avvocati difensori, le giurie popolari sono molto riluttanti a punire gli agenti di polizia. In realtà, secondo molti esperti citati nel rapporto, sono gli stessi rappresentanti della pubblica accusa ad avere molta riluttanza a muovere accuse contro i poliziotti, in parte per motivi di opportunità politica, ma anche per non pregiudicare il rapporto di collaborazione con le forze dell’ordine. In un terzo dei casi in cui gli agenti sono stati accusati, esistevano riprese video dell’episodio dalle quali si evinceva senza dubbio che nel momento della sparatoria i sospettati non rappresentavano in alcun modo una minaccia per i poliziotti o per altri. I video sono stati spesso riprese da telecamere montate sui cruscotti delle auto di pattuglia, equipaggiamento standard per la maggior parte dei dipartimenti di polizia. In quasi un quarto dei casi, il rinvio a giudizio è avvenuto dopo che uno o più colleghi del poliziotto hanno testimoniato contro di lui. In 10 casi, pari a circa un quinto del totale, i pubblici ministeri hanno sostenuto che gli agenti hanno o inventato o nascosto prove nel tentativo di discolparsi. Nella stragrande maggioranza dei casi, le vittime erano disarmate. Nella metà dei casi i pubblici ministeri si sono basati sui risultati dell’autopsia che indicavano come la vittima disarmata fosse stata colpita alle spalle.