USA: AKORN BLOCCA VENDITE AD AMMINISTRAZIONI PENITENZIARIE

17 Marzo 2015 :

la Akorn Pharmaceuticals, che produce il Midazolam e il Pentobarbital, oggi ha rilasciato una dichiarazione nella quale si annunciano provvedimenti per bloccare la vendita dei propri prodotti alle amministrazioni penitenziarie che intendessero usarli per le esecuzioni.
“I dipendenti della Akorn sono impegnati a migliorare la salute e il benessere delle persone. Essendo interessati a promuovere questi valori, Akorn è molto contraria al fatto che i propri prodotti vengano utilizzati per compiere esecuzioni attraverso le iniezioni letali, o in altri modi”.
Secondo The Marshall Project, l’associazione per i diritti umani che oggi ha pubblicato la dichiarazione di Akorn, è stato l’Alabama Department of Corrections a far riferimento alla ditta in uno degli allegati ad un’azione giudiziaria intentata dai detenuti del braccio della morte contro il nuovo protocollo di esecuzione approvato nel 2014 e che prevede, appunto, il Midazolam.
In realtà Nessuno tocchi Caino aveva segnalato già nel 2012 il ruolo della Akorn nella catena di approvvigionamento dei farmaci letali. Da una lettera aperta firmata da 25 medici e pubblicata sulla prestigiosa rivista medico-scientifica “The Lancet”, si era appreso che la ditta danese Lundbeck aveva sì smesso di fornire Pentobarbital alla carceri americane, ma subito dopo aveva venduto la licenza di produzione del farmaco alla Akorn. Nel contratto di vendita c’era la clausola che la Akorn avrebbe dovuto mantenere le restrizioni di vendita alle amministrazioni penitenziarie, ma appunto nella loro lettera aperta i medici segnalavano come questa misura fosse insufficiente.
Due giorni dopo era stato un blog, “The Pentobarbital Experiment”, a sollevare dubbi sul passaggio di licenza del Pentobarbital da Lundbeck ad Akorn. Da oggi però si sa con certezza che Akorn sia coinvolta anche nelle forniture di Midazolam, anche se probabilmente la fornitura è stata “mediata” dai laboratori artigianali ai quali ultimamente si stanno rivolgendo le amministrazioni penitenziarie.
 

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