15 Febbraio 2018 :
Il giudice Spath che presiede il processo a Guantanamo contro Abd al Rahim al Nashiri, annuncia che firmerà un provvedimento di “accompagnamento coatto” per due avvocatesse “civili” della difesa, Rosa Eliades e Mary Spears, che hanno abbandonato il processo per protesta. Questa è l’ultima novità all’interno del processo contro il saudita Al-Nashiri, accusato di aver organizzato l’attentato al Cacciatorpediniere USS Cole del 2000. L’11 ottobre 2017 (vedi) i tre principali avvocati della difesa, Rick Kammen, Rosa Eliades e Mary Spears, si erano dimessi ritenendo di avere prove che il governo ha posto dei microfoni nascosti per intercettare le loro strategie legali, e contestando le insufficienti reazioni del giudice Spath che presiede il processo. Questa mossa, secondo molti osservatori, potrebbe costituire un grosso ostacolo per un processo che già da molti anni non riesce a decollare. Al-Nashiri, 53 anni, saudita, è accusato di aver organizzato l’attentato al Cacciatorpediniere USS Cole. Il 12 ottobre 2000 un motoscafo guidato da kamikaze speronò, nel mare dello Yemen, la nave USS Cole, causando la morte di 17 militari americani, e il ferimento di altri 40. Il processo contro Al-Nashiri avrebbe dovuto essere il primo in cui si chiedeva la pena di morte per un membro di al-Qaida davanti alla Corte Marziale distaccata nella sede extraterritoriale di Guantanamo, sull’isola di Cuba. L’altro processo incardinato a Guantanamo è quello contro i cosiddetti “Gitmo 5”, 5 persone accusate di aver organizzato gli attentati dell’11 settembre 2001. Come è noto, il governo statunitense ha cercato di risolvere lo spinoso problema di come processare gli imputati senza rivelare come abbia agito la Cia per individuarli e catturarli, e in seguito interrogarli, spostando i processi fuori dal territorio convenzionale degli Stati Uniti ed affidandoli ad una corte marziale invece che ad una corte federale. Da un punto di vista legale però si è aperta una serie lunghissima e particolarmente complessa di mozioni preprocessuali, per stabilire, ed eventualmente contestare, i dettagli di una procedura mai utilizzata in precedenza. Gli avvocati che hanno dato le dimissioni sono Rick Kammen, Rosa Eliades e Mary Spears, 3 “civili” designati come avvocati d’ufficio dell’imputato. Uno solo dei difensori di Al-Nashiri ha mantenuto l’incarico. Si tratta del tenente Alaric Piette, un ex Navy SEAL, che però non ha mai lavorato su un caso di omicidio, e per sua stessa ammissione ritiene di essere “non sufficientemente qualificato per un caso in cui il Governo chiede la pena di morte”. I tre avvocati che si erano dimessi, erano stati autorizzati a farlo dal loro coordinatore, il Brigadiere Generale di Marina (generale a una stella) John Baker. Invitato da Spath a revocare quel permesso, il 1° novembre Baker ha rifiutato, ed è stato condannato da Spath per oltraggio alla corte a 21 giorni di consegna nei suoi alloggi e 1.000 dollari di multa. A differenza del terzo avvocato che aveva dato le dimissioni, Kammen, che aveva con la corte marziale solo un contratto di collaborazione, le avvocatesse Eliades e Spears sono dipendenti effettive a tempo pieno della Military Commissions Defense Organization, la struttura del Navy JAG (Judge Advocate General's Corps) che ha l’incarico di coordinare la difesa di tutti i detenuti nel campo di detenzione extraterritoriale di Guantanamo. L’avvocato Kammen inoltre, si era rivolto per tempo alla corte federale di Indianapolis (la città dove ha lo studio legale) ed ha ottenuto dalla giudice Tanya Walton Pratt, il 6 novembre 2017, un “ordine protettivo”, un restraining order, che impedisce a Spath, Harvey Rishikof e il Segretario alla Difesa Jim Mattis di ordinare ai marshal federali di condurlo in maniera coatta Kammen a Guantanamo. Rishikof è un alto funzionario del Pentagono incaricato del coordinamento di tutte le attività delle corti marziali a Guantanamo. In questa fase del processo si stanno ascoltando le testimonianze di alcuni agenti del FBI chiamati a ricostruire le indagini e le prove che hanno portato al capo di imputazione contro Al-Nashiri. Per le udienze di questa settimana il giudice Spath aveva autorizzato dei mandati di comparizione per le avvocatesse Eliades e Spears, che avrebbero dovuto presentarsi al quartier generale della Military Commission in Virginia e spiegare, in teleconferenza con Guantanamo, la loro posizione. L’avvocato delle due avvocatesse, Brandon Fox, ha chiesto alla Corte di annullare i mandati di comparizione, cosa che Spath ha rifiutato ieri, il 12 febbraio. Le due avvocatesse oggi non si sono presentate al quartier generale in Virginia, e al termine dell’udienza a Guantanamo Spath ha dichiarato che l’autorizzazione del generale Baker a lasciare il caso è “null and void” (nulla e non avvenuta), e che obbligherà le due avvocatesse a presentarsi alla Commissione e spiegare quali siano le “valide ragioni” per cui hanno abbandonato l’incarico.