28 Gennaio 2015 :
USA125 proscioglimenti nel 2014 secondo il National Registry of Exonerations, 7 dei quali dal braccio della morte. È il numero più alto di sempre, da quando, nel 1989, il progetto “Registry of Exonerations” è stato avviato dall'Università del Michigan. Per la prima volta supera le 100 unità. Il record precedente era i 91 proscioglimenti del 2013. Samuel Gross, professore della facoltà di legge della Michigan University e curatore del rapporto, così ha riassunto alla stampa i dati di quest’anno: “La grande novità di quest’anno è che è aumentato il numero degli uffici del procuratore (i rappresentanti della pubblica accusa, ndt) che lavorano seriamente sui possibili casi di innocenza. L’altra grande novità è che è aumentato di molto il numero di prosciolti dopo che al processo si erano dichiarati colpevoli di reati che evidentemente non avevano commesso”. Gli stati che hanno prosciolto più persone sono Texas (39), New York (17), Illinois (7), Michigan (7), Ohio (6), North Carolina (4), Louisiana (3), Maryland (3), Oregon (3), Pennsylvania (3), e Tennessee (3). Ovviamente gli stati con più proscioglimenti non è detto siano anche quelli con il più alto numero di condanne sbagliate. Di sicuro sono quelli in cui più condanne sbagliate sono state individuate ed hanno ottenuto un disconoscimento formale. 33 proscioglimenti vengono dalla Harris County, in Texas, dove 33 persone sono state prosciolte in casi di droga. È stato lo stesso procuratore della contea a creare una struttura e una corsia preferenziale per rivedere una serie di casi in cui subito dopo l’arresto l’imputato si era dichiarato colpevole, ma le analisi di laboratorio erano poi risultate negative su quanto sequestrato. Altri dati salienti del rapporto riflettono alcunio trend ormai consolidati. 67dei 125 proscioglimenti (54%) sono stati ottenuti su iniziativa o comunque con la cooperazione attiva delle forze dell’ordine o della pubblica accusa. Negli Usa ad oggi sono operanti 15 “Conviction Integrity Units”, unità create dai Procuratori per monitorare la “integrità” delle condanne, in altre parole per valutare possibili errori giudiziari. 49 dei 67 proscioglimenti del 2004 sono dovuti al lavoro di queste 15 unità. 47 dei 125 prosciolti (38%) si erano dichiarati colpevoli. Quasi tutti i proscioglimenti da accusa di droga sono di questo tipo. 103 proscioglimenti NON sono stati ottenuti attraverso test del Dna. Negli ultimi 5 anni il numero di proscioglimenti in casi diversi dall'omicidio o lo stupro sono aumentati ad una media del 34%. Negli anni precedenti, la media era del 25%. Il 46% di tutti i proscioglimenti del 2014 hanno riguardato casi in cui, di fatto, non era avvenuto nessun crimine. Questo vale per tutti i proscioglimenti dei casi di droga, dove sono state le stesse analisi di laboratorio a chiarire che non si era in presenza di sostanze illegali, e per una serie di casi in seguito chiariti come “incidenti mal interpretati come reati” o aggressioni falsamente denunciate dalle presunte vittime, ed altri casi. Secondo gli autori del rapporto “Valutando i dati del 2014 si può dire che nel sistema giudiziario aumenta la disponibilità a esaminare dichiarazioni di innocenza che in passato venivano ignorate. Questi casi sono soprattutto casi dove non c’è prova biologica o dove non può esserci colpevole perché di fatto il reato perseguito non esisteva. Sono spesso casi di reati lievi, dove le persone si sono dichiarate colpevoli per evitare la custodia cautelare, e per non correre il rischio di condanne pesanti al processo.