16 Ottobre 2006 :
un cittadino americano, ritenuto responsabile di aver orchestrato il rapimento di tre giornalisti rumeni nei pressi di Baghdad nel 2005, è stato condannato a morte da un tribunale iracheno e ha chiesto ai suoi avvocati di fare in modo che un giudice federale di Washington impedisca la sua estradizione in Iraq.Mohammad Munaf, 53 anni, è stato sotto protezione USA dal 23 marzo 2005, giorno in cui è stato arrestato, nel corso di un raid militare teso alla liberazione degli ostaggi, due mesi circa dopo il loro rapimento. Le autorità hanno avuto il sospetto che Munaf- che ha introdotto i giornalisti in Iraq proponendosi come loro guida e interprete- abbia finto di essere vittima di rapimento mentre in realtà era probabilmente coinvolto in prima persona nella premeditazione del rapimento a scopo di riscatto e in tal modo avrebbe teso loro una trappola. Gli ufficiali militari hanno riferito in una dichiarazione giurata che Munaf avrebbe confessato di aver avuto un ruolo di primo piano nella pianificazione del rapimento.
Gli avvocati che rappresentano Munaf negli Stati Uniti hanno dichiarato che la sua condanna da parte del tribunale iracheno è stata una farsa e che al loro cliente non è stato permesso di presentare delle prove o di portare dei testimoni in sua difesa. In una mozione urgente presentata il 13 ottobre presso un tribunale distrettuale statunitense del Distretto di Colombia, i suoi avvocati hanno chiesto al governo degli Stati Uniti di intervenire con la motivazione che secondo loro Munaf avrebbe fatto delle dichiarazioni auto incriminanti soltanto in seguito a “trattamenti violenti e aggressioni sessuali contro di lui e della sua famiglia”.
Jonathan Hafetz, un avvocato del “Brennan Center for Justice” , la scuola legale dell’università di New York, ha presentato una petizione “habeas corpus” in favore di Munaf e ha affermato che le autorità USA hanno fallito nel garantire a Munaf un buon processo in Iraq. Hafetz ha poi aggiunto che lasciare Munaf nelle mani del governo iracheno porterebbe certamente ad un’esecuzione senza un’appropriata revisione del caso.