TAIWAN: CONDANNA A MORTE CONFERMATA PER INCENDIO CHE PROVOCO’ NOVE MORTI

Li Kuo-hui

15 Aprile 2021 :

L'Alta Corte di Taiwan il 14 aprile 2021 ha confermato la condanna a morte inflitta a Li Kuo-hui, un birmano di etnia cinese, per aver appiccato un incendio in un palazzo a Zhonghe, New Taipei, nel novembre 2017, provocando la morte di nove persone.
Li, che ha 50 anni circa, ha affermato di aver sentito altri inquilini prenderlo in giro dalla sua stanza in affitto nell'edificio.
La mattina presto del 22 novembre 2017, Li uscì di casa con una bottiglia vuota che riempì di benzina. Alle 20:32 di quello stesso giorno tornò nel palazzo e versò la benzina sulle scale, l’accese e poi fuggì.
L'incendio rapidamente si diffuse al quarto e quinto piano, dove c'erano 25 piccole unità abitative con tramezzi in legno.
Il tribunale distrettuale di New Taipei condannò a morte Li nel 2018 per gli omicidi di nove persone.
La sentenza del tribunale distrettuale fu confermata dall'Alta Corte.
Tuttavia, nel luglio 2020 la Corte Suprema ha rinviato il caso all'Alta Corte per un nuovo processo.
L'Alta Corte ha ora ribadito la condanna capitale, ha detto il suo portavoce Huang Yu-ting.
Considerando che Li non aveva disturbi mentali quando ha appiccato il fuoco e che era ricercato dalla polizia per due precedenti accuse di incendio doloso, l'Alta Corte ha deciso di confermare la condanna capitale, oltre alla privazione a vita dei diritti civili.
Tuttavia, la sentenza può ancora essere impugnata, ha detto Huang.
Li era stato precedentemente incriminato dai pubblici ministeri di New Taipei per due capi di incendio doloso, in relazione a due incidenti risalenti a maggio e giugno 2017, ma era riuscito a fuggire.
Nessuno era rimasto ferito negli incendi precedenti, ma due motociclette erano rimaste danneggiate nel secondo.

 

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